Molti i rappresentanti presenti degli Enti Locali, delle Associazioni, dei Professionisti e degli Imprenditori. Il grido di allarme è stato univoco nei confronti di una desertificazione territoriale e umana di un’ampia zona che interessa prevalentemente la Sicilia Centrale che, secondo logiche politiche incomprensibili, in virtù della bassa rilevanza in termini di popolazione, non riscuote particolare interesse da parte della politica Regionale.
Da tale premessa, l’Associazione Un’Altra Storia presieduta da Rita Borsellino ha riunito gli attori territoriali e i loro rappresentanti alla presenza del Dott. Luca Bianchi, Capo Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, al fine di individuare una strategia condivisa per il rilancio di un’Area vasta delle zone interne siciliane, attivando piani strategici partecipati.
Emerge, ancora una volta, l’esigenza di una società che si fa politica, che non delega , che propone e governa un agire trasformativo, essendo saltate le tradizionali strutture intermedie.
Punti fermi sono la qualità delle nostre produzioni, le filiere corte, la sovranità alimentare ed una logistica intelligente a supporto degli imprenditori.
La messa in sicurezza del territorio è un passaggio fondamentale con funzionalità anche di creazione di nuove figure e filiere produttive a sostegno delle economie locali. La formazione deve orientare le giovani generazioni verso la creazione di figure di supporto al modello di sviluppo, anche con l’introduzione di corsi specialistici post diploma e post laurea in collaborazione con Università Specialistiche nel settore agro-alimentare.
Bisogna pensare e attuare un nuovo modello di sviluppo che metta insieme patrimonio culturale, patrimonio naturale e patrimonio agro alimentare quale forza motrice per il rilancio di una nuova economia delle aree interne.
L’ incontro ha determinato concretamente la scelta di elaborare un piano di sviluppo complessivo che il Dott. Luca Bianchi si è impegnato formalmente a discutere con il Ministero per trovare insieme le forme di sostegno adeguate, assumendo come punto di riferimento le buone prassi in atto da inserire in un quadro di politiche mirate alla crescita qualitativa di territori e comunità.