Salute

Tragedia in Colombia, valanga di fango sulla città di Moloa: 254 morti e 400 feriti

Redazione

Tragedia in Colombia, valanga di fango sulla città di Moloa: 254 morti e 400 feriti

Dom, 02/04/2017 - 09:32

Condividi su:

MOCOA (COLOMBIA) – Si e’ ulteriormente aggravato il bilancio della colata di fango che come uno tsunami ha investito la citta’ di Mocoa, 500 km sud di Bogota’. Secondo quanto riferito dall’esercito in un comunicato ripreso dal Guardian, il numero dei morti accertati e’ salito a 254, mentre i feriti sono 400 e ci sono ancora 200 dispersi. Nella serata di sabato a causa della mancanza di elettricita’ i soccorritori hanno sospeso le ricerche dei dispersi.

Il quotidiano locale Caracol Radio scrive che “la situazione nella città di Mocoa, colpita da una valanga di fango dopo lo straripamento di tre fiumi“, a causa delle intense piogge, è “devastante“. “E’ una tragedia. chiediamo l’Sos”, ha detto il sindaco, Jose Antonio Sanchez, precisando che i quartieri colpiti sono 17. I fiumi straripati, tra cui il Mocoa ed il SanBoyaco hanno invaso e distrutto le case, spazzato via i veicoli e due ponti.

“La mia casa è distrutta, il fango è quasi al tetto”, ha aggiunto il primo cittadino di Mocoa.

Il governatore della regione colpita dal maltempo, Sorrel Aroca, ha detto che interi quartieri sono sepolti, dal fango. Il sindaco di Mocoa, capoluogo del dipartimento di Putumayo, ha aggiunto che la sua città è “totalmente isolata”, senza elettricità e acqua. Marzo è stato il mese più piovoso dal 2011, stando all’agenzia meteorologica locale. Putumayo è al confine tra l’Ecuador ed il Perù. E proprio in quest’ultimo Paese dall’inizio dell’anno almeno 90 persone hanno perso la vita per le forti piogge, che anche in questo caso hanno causato valanghe ed inondazioni.

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha dichiarato lo stato di calamità nella regione di Putumayo colpita dal maltempo. Lo scrive il sito del quotidiano Caracol Radio. Santos ha precisato che in questo modo sarà possibile allocare le risorse e attivare i meccanismi necessari per le cure d’emergenza per le vittime del disastro.