Sicilia, maxi-rimborso di 11 milioni di euro per 307 medici

PALERMO- Arriva in Sicilia un maxi-rimborso di oltre 11 milioni di euro per quei medici a cui durante la scuola di specializzazione, frequentata tra il 1978 ed il 2006, lo Stato aveva negato il corretto trattamento economico. La consegna materiale degli assegni di rimborso e’ avvenuta nella sede dell’OMCeO, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di PALERMO, alla presenza del presidente Salvatore Amato.
“Governo e Parlamento si diano una bella smossa – commenta Amato -. Oggi qui grazie a Consulcesi e’ stato riconosciuto il diritto previsto dalle leggi europee. Questo e’ avvenuto per la perseveranza dei legali che hanno assistito i colleghi medici, ma tanti altri sono rimasti fuori dai rimborsi dovuti. Per questo motivo, io che rappresento una istituzione come l’Ordine dei Medici, mi rivolgo, con un appello, all’Esecutivo e al Legislatore affinche’ si attivino per trovare una rapida soluzione a tutela di tanti professionisti finora esclusi”.
Supportati attraverso le azioni collettive lanciate da Consulcesi Group, 307 medici ricevono quelle somme a cui erano stati costretti a rinunciare durante il percorso di specializzazione. Si tratta in prevalenza di ex specializzandi di PALERMO e delle altre province siciliane che – insieme ad altri colleghi di altre regioni italiane – hanno visto riconoscere la violazione delle direttive comunitarie in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE) attraverso recenti sentenze, che confermano l’ormai netto orientamento della giurisprudenza a favore dei ricorrenti.
“Invitiamo i medici che non lo avessero ancora fatto a non perdere il diritto riconosciuto ormai dai Tribunali di tutta Italia con numerose sentenze e rimborsi in favore dei ricorrenti – afferma Andrea Tortorella, Amministratore Delegato di Consulcesi -.
Considerando, appunto, la ravvicinata scadenza della prescrizione ed il protrarsi dei tempi legati al Ddl 2400, sarebbe una beffa rimanere fuori e non ottenere il rimborso come migliaia di colleghi. La prossima azione collettiva e’ imminente: c’e’ tempo fino al 15 di aprile”.

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