Non vuole essere uno sciocco gioco di parole ma la constatazione più chiara e convincente della vicenda drammatica di Cristo, che si commemora , con sentimenti di commozione, in questa settimana così particolare dell’anno liturgico, che per la solennità delle celebrazioni, è chiamata Settimana Santa. Negli ultimi tre anni della sua vita, Gesù, è stato costantemente “in lotta” , cioè in polemica, in dissidio, in contrasto, con Giudei, Farisei, Sadducei, Anziani del popolo , autorità religiose. I tentativi di mettere a morte Gesù non hanno avuto, fino ad ora, esito positivo. Gesù sfuggiva al pericolo. Non era giunta la sua ora. Ma il tempo di “compiersi le Scritture” e l’amoroso e terribile progetto del Padre, è arrivato. E Gesù affronta il cammino di morte cui viene sottoposto dai suoi nemici e finisce in croce. Sconfitto, …come sembrò, definitivamente . Ma non fu così perché la “clamorosa sconfitta”, fra qualche giorno si trasformerà in vittoria con la più grande umiliazione e lo sconcerto dei suoi avversari. La liturgia ci fa rivivere questi momenti narrandoci diffusamente , nel Vangelo, la Passione di Gesù. Continuando a parlare, forse in maniera inusuale, della lotta tra Gesù e gli altri personaggi, del durissimo dramma, mettiamo “in campo” ( sarebbe più incisivo dire sul ring ) come protagonisti “ i sentimenti”( ovviamente dietro ci sono le persone,) che combattono contro Gesù. Se non sembra una leggerezza, inutilmente sfiziosa, possiamo dire : “ Uno contro tutti”. Un sentimento unico, fortissimo, invincibile, che trionferà su tutti gli altri, ignobili sentimenti. Si inizia con il lurido sentimento del tradimento di Cristo ( Giuda ) , seguirà quella della fragilità ( dei discepoli ) che abbandonano il Cristo… vigliaccamente. Entra in scena l’odio, il livore degli Anziani , dei Giudei, Farisei e Sadducei che lo fanno arrestare . Il vile, ambiguo e debole senso della giustizia ( di Pilato); l’ingrato comportamento della plebaglia, con vituperevole voltafaccia; poi l’ipocrita rinnegamento di Pietro, e l’indomabile avversione di Caifa.. Si aggiunge l’immondo e sadico ludibrio degli sfaccendati sotto la croce e la miserabile logica del ladrone incallito e non pentito. Tutti contro Uno, l’Unico. Contrasta contro tutti questi biasimevoli sentimenti , il nobile sentimento di Amore di Dio e di Gesù Cristo, che trionfa su tutte queste miserie, prima sopportate con infinita e divina pazienza, e poi superate con la gloriosa e vittoriosa Risurrezione. Quasi un verdetto di ineffabile sapienza : S. Paolo dice : “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio per la nostra salvezza” E Gesù : “ Nessuno ha un amore più grande di colui, che dà la vita per i propri fratelli”. L’Amore ha vinto. Con rispettosissimo adattamento al caso nostro, possiamo dire col vecchio adagio : OMNIA VINCIT AMOR : L’Amore di Dio è più grande di ogni peccato. L’Amore vince tutto . Oggetto del suo Amore siamo noi :