Le proposte del pensatoio “Cambiamenti” per la sanità regionale. Faraone: “Le nostre idee per cure e servizi d’eccellenza. La Sicilia deve essere alla pari con tutte le altre parti d’Italia”

CALTANISSETTA – Dall’ottimizzazione delle liste d’attesa, tendendo ad azzerarle, al potenziamento dell’assistenza socio–sanitaria che deve essere integrata, dall’accelerazione verso i concorsi dopo l’approvazione della rimodulazione della rete ospedaliera fino alla nascita di un centro regionale per il controllo del rischio clinico. Sono alcune delle proposte emerse dai nove tavoli di confronto tenuti ieri a Caltanissetta nella sede del Cefpas, nell’ambito degli Stati generali della sanità in Sicilia “Vita e Salute”, terza tappa del Pensatoio “Cambiamenti”.

Nove tavoli tematici moderati da nove rappresentanti istituzionali e, a seguire, nove focus per idee, proposte e analisi guardando al futuro della sanità ai quali hanno preso parte l’assessore Baldo Gucciardi, Ignazio Tozzo, Rino Giglione, Mario Braga di Agenas, Gigi Oddo, Adelfio Elio Cardinale, Lidia Gibaldi, Silvio Borrello, il deputato Pd Federico Gelli, tra i fautori della nuova legge sulla responsabilità medica> e numerosi esperti del settore.

Per la prima volta a Caltanissetta agli stati generali della sanità, nel tavolo Lea – laboratori e tariffario, si sono trovate a confronto tutte le sigle sindacali che hanno lavorato in armonia e nella stessa direzione per chiedere modifiche al tariffario in corsi di definizione al ministero della Salute. Al Sottosegretario Davide Faraone i laboratori di analisi siciliani hanno poi chiesto di intervenire perché la commissione ministeriale possa cambiare rotta per salvare un comparto che eroga in Italia circa l’80% delle prestazioni e può contribuire all’azzeramento delle liste d’attesa, assicurando in Sicilia oltre 3.000 posti di lavoro. “Solo così – ha concluso il tavolo – i Lea condivisibili sul piano teorico potranno avere la garanzia di essere attuati sul piano pratico”.

Per l’ottimizzazione Liste d’attesa potrà, poi, essere utile anche l’incremento delle prescrizioni de-materializzate che rappresentano un deterrente economico alla mancata presentazione dell’utente e semplificano i processi di accesso e di controllo del sistema.

“Anche in Sicilia possiamo costruire una sanità all’altezza dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto – ha commentato il sottosegretario Davide Faraone -. Questo è l’obiettivo che ci dobbiamo porre. E questa è un’ambizione”.

In materia di integrazione socio–sanitaria è necessario potenziare il collegamento dei distretti sanitari con ospedali e comuni e completare le Unità valutative multidimensionali, per meglio comprendere il problema del singolo utente e dare risposte veloci e concrete.

In materia di formazione specialistica è stata chiesta la presenza di un nutrizionista nella formazione dei pasti in tema di ristorazione ospedaliera; il riconoscimento della figura dell’osteopata come professione sanitaria; la stabilizzazione dei psicologi penitenziari nell’ambito delle Asp con i contratti della specialistica ambulatoriale a tempo indeterminato, per la prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo.

Al centro del dibattito c’è stata, poi, la rete ospedaliera siciliana nei confronti della quale tutti gli attori del confronto hanno chiesto modifiche e integrazioni ma insistendo tutti sul lancio immediato dei concorsi accelerando, dunque, prima di tutto su stabilizzazioni e mobilità allo scopo di giungere al completamento delle piante organiche.

“Questa rete ospedaliera non è inamovibile, siamo aperti al confronto e al dialogo – ha aggiunto Faraone -. Vorrei una Regione che si mettesse al passo con le altre regioni, che finisca sui giornali per le sue eccellenze, buttandosi alle spalle la sindrome di sentirsi inferiore rispetto alle altre regioni, considerandole inarrivabili. Dobbiamo riuscire ad uscire dalla condizione in cui viene sempre chiesto qualcosa agli altri. Questa condizione ci sta massacrando. Siamo stati abituati a cercare la strada B, che ci lascia in una condizione di mediocrità. E’ il momento di dire basta”.

Federico Gelli ha posto la sua attenzione sull’esigenza per la Regione di costituire il centro per gestione del rischio clinico e di lavorare perché anche le vaccinazioni attualmente raccomandate diventino obbligatorie per l’accesso alle scuole, con la costituzione di aule in cui i non vaccinati possano essere coperti con l’immunità di gregge degli altri vaccinati (creando classi nelle quali i soggetti non vaccinati si trovino a contatto solo con soggetti vaccinati, evitando possibili contagi).

Fisiologica, poi, la richiesta di natura sindacale per la riapertura della contrattazione regionale dei medici dell’emergenza sanitaria territoriale con equiparazione economica e normativa con altre figure (anestesisti e infermieri) che hanno già visto rinnovato il proprio contratto.

In tema di salute animale, che poi si traduce spesso anche in controllo della filiera alimentare, è stata evidenziata la necessità di un coordinamento fra sanità animale ed umana, rafforzamento della lotta alla Brucellosi umana e valorizzazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia e delle attività che svolge

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