ENNA – La figura di Kore al centro di un convegno internazionale che avrà luogo il 20, il 21 e il 22 aprile 2017 – presso l’Università degli Studi di Enna “Kore”, il comune di Nicosia e il comune di Gangi. La direzione scientifica del convegno è a cura di Roberto Deidier; il comitato scientifico è composto da Maurizio Bettini, Carlo Gasparri, Louis Godart, Matilde Civitillo, Sonia Macrì, Flavia Zisa. La segreteria organizzativa è composta da Nino Arrigo e Francesco Paolo Pinello (convegnointernazionalekore@gmail.com). Tra gli enti patrocinanti Italia Nostra – Onlus (http://www.italianostra.org)
Questi i relatori del convegno: Nadia Fusini (Scuola Normale Superiore, Pisa), Roberto Deidier (Università di Enna “Kore”), Rossella Mazzaglia (Università di Messina), Nino Arrigo (Università di Enna “Kore”), Massimo Fusillo (Università dell’Aquila); Flavia Zisa (Università di Enna “Kore”), Paolo Barresi (Università di Enna “Kore”), Emanuele Brienza (Università di Enna “Kore”),Maurizio Bettini (Università di Siena), Tommaso Braccini (Università di Torino), Francesco Paolo Pinello (Università di Enna “Kore”), Sonia Macrì (Università di Enna “Kore”), Ignazio Buttitta (Università di Palermo); CléoCarastro (EcoledesHautesÉtudes en Science Sociale, Parigi), Matilde Civitillo (Università di Enna “Kore”), Silvia Romani (Università di Milano Statale), Davide Susanetti (Università di Padova); Panagiotis Gkiokas (Mentor –Transition to EUphoria) – Elefsina: from the birth of the myth to the European Capital of Culture. La chiusura dei lavori sarà connotata dall’intervento del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Enna “Kore”, prof. Giovanni Puglisi. L’evento è in collaborazione con Marco Polo System Geie Venezia.
L’idea di un convegno di studi dedicato alla figura di Kore si lega innanzitutto all’opportunità di formulare delle riflessioni sulle relazioni che intercorrono tra territorio e mito. Il paesaggio che si dispiega nel cuore della Sicilia non è uno spazio neutro e indifferenziato, al contrario, esso fornisce dei punti di riferimento che formano, nel loro insieme, una sorta di segnaletica culturale. È quello che si direbbe un luogo antropologico, nell’accezione data da Marc Augé, in riferimento alla dimensione identitaria che lo abita. Ebbene, il mito di Kore interviene proprio a sostanziare questa identità, ancorandosi ai luoghi e imprimendo su di essi una significatività tutta da indagare. Esplorare il racconto della fanciulla «bellissima» e «terribile», nelle sue declinazioni antiche come anche nelle risemantizzazioni successive, equivale a percorrere itinerari espressivi sempre diversi, di natura letteraria, figurata e performativa. Uno studio su Kore comporta, pertanto, l’adozione di punti di vista molteplici, tanti quanti sono i contesti culturali e i paradigmi di intelligibilità che di volta in volta sono stati mobilitati per questo mito.