VILLALBA . Riceviamo e pubblichiamo : ”Il Gruppo Politico Insieme per Villalba e la giunta comunale , è venuta a conoscenza, tramite comunicato stampa, dell’iniziativa intrapresa dal Gruppo di opposizione “Amare Villalba”con la quale, tramite petizione popolare, con raccolta di firme, si manifesta un chiaro rifiuto verso qualsiasi forma di accoglienza degli immigrati. Tale rifiuto viene giustificato come dovuto alla carenza strutturale del paese, alla scarsa realtà occupazionale, all’impossibilità di garantire la pubblica sicurezza e più ancora alla volontà di evitare lo sfruttamento economico che inevitabilmente si attuerebbe ai danni di queste persone, ma ancora di più, al fine di impedire l’arricchimento delle cooperative che si occupano dei progetti di integrazione, le quali lucrerebbero milioni e milioni di euro in un percorso di sfruttamento collaudato con l’avallo delle istituzioni che rappresentano lo Stato. In sintesi non si tratterebbe di una forma di razzismo, ma si vuole far passare il messaggio che tale iniziativa vuole costituire un argine ad attività svolte dalle cooperative di accoglienza che realizzano un business paracriminale ammantato da una falsa solidarietà. Riteniamo che questo sia un modo sconsiderato e dannoso di affrontare il problema, dal quale ci dissociamo nella maniera più assoluta. Abbiamo ragione di credere che i comuni che si stanno attrezzando per i progetti SPRAR non agiscano nell’ottica di promuovere speculazioni, ma al contrario agiscano nel salvaguardare le clausole che tali progetti contengono, al fine di pianificare una accoglienza misurata, sostenibile e in armonia con i dettami della Prefettura e del decreto del Ministero degli Interni. Pensiamo altresì che etichettare chi si occupa di accoglienza con allusioni degradanti non fa un favore al paese e non risolve alcun problema. Sfruttare una leva emotiva per creare confusione nella comunità non è prerogativa di una classe dirigente seria. E’ lecito manifestare la propria opinione, ma sarebbe stato corretto da parte dei promotori della raccolta delle firme dare a tutti preventivamente una informazione corretta ed esaustiva sul fenomeno e sui possibili interventi, invece di strumentalizzare il timore che giustamente hanno i cittadini di subire l’invasione o l’intrusione di soggetti sconosciuti…. Speculare è intellettualmente disonesto, ancora di più se questo comportamento serve solo per raccogliere consensi e fare numero. Infatti nella seduta straordinaria del Consiglio Comunale del 22 settembre scorso il Presidente oltre ad affermare che tutte quelle associazioni che si occupano di immigrazione sono in odore di Mafia, non ha dato la possibilità ad un esperto del settore di illustrare il progetto SPRAR, negando ai cittadini e ai consiglieri di conoscere le varie forme di accoglienza, conoscenza che sarebbe stata propedeutica ad una eventuale scelta obbligata come qualche giorno fa preannunciato dal Prefetto. In quella seduta già il Sindaco e la Giunta erano ben documentati sull’argomento e avrebbero reso edotti anche i presenti. Rimaniamo fermamente convinti ora come allora che l’unica e la migliore scelta per la nostra comunità sia quella di attivare nel nostro Comune strutture di accoglienza nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Perché a differenza di altri sistemi di accoglienza straordinaria (CAS), gli hotspot, i centri per i richiedenti Asilo (CARA) che rappresentano il primo livello della accoglienza, lo (SPRAR) rappresenta il livello di accoglienza più idoneo poiché riservato a tutti coloro che, dopo una attenta valutazione e selezione, hanno diritto a restare nel nostro paese perchè godono di protezione. In sintesi il primo livello della accoglienza è deciso e predisposto dagli Uffici Territoriali del Governo (Prefetture) d’intesa con il Ministero dell’Interno senza il coinvolgimento delle amministrazioni e delle comunità locali. Il secondo livello (lo SPRAR) è un piano nazionale finanziato dal Governo e dalla Unione Europea che vede il diretto coinvolgimento degli enti locali che decidono volontariamente di aderire al sistema ed accogliere nel loro territorio strutture di accoglienza riservate a rifugiati (secondo diverse tipologie minori, uomini soli, donne sole, nuclei familiari, vittime di abusi, torture e tratta). Un sistema di accoglienza quindi assai complesso che ha suscitato molta confusione, grande incertezza. …. Un sistema che chiama ogni italiano, ogni comunità italiana a fare la sua parte, guardando in faccia la realtà, facendo assumere a chi ricopre una funzione pubblica ed istituzionale un ruolo importante: quello di curatore di un interesse generale che va oltre gli angusti confini del proprio orticello, che si pone come guida della propria comunità facendole vincere paure e diffidenze, sconfiggendo tentazioni xenofobe e razziste. Crediamo che con grande senso di responsabilità anche la nostra comunità, sarà prima o poi, chiamata a dare il suo contributo, per scelta o per imposizione da parte del Governo. Scegliere di farlo d’intesa con la propria comunità è una scelta coraggiosa ed intelligente, nel supremo interesse di chi verrà accolto e di chi si prepara ad accogliere. Speriamo altresì, che si smetta di strumentalizzare questo fenomeno solo per acquisire consensi popolari, la gente va informata nella maniera più trasparente per trovare insieme la giusta soluzione, la soluzione migliore per la salvaguardia del nostro paese e della coscienza collettiva.”