CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Caro Presidente, raccogliamo con rammarico ed amarezza il suo sfogo sulle pagine di un quotidiano siciliano a proposito della profonda e cronica crisi attraversata dai costruttori isolani e soprattutto dai lavoratori in generale che si occupano di opere pubbliche.
Le cifre da Lei citate sono disarmanti: si sono persi oltre 100 mila posti di lavoro con un crollo delle gare del 56% in appena due anni!
“L’edilizia è in agonia” è il suo grido di dolore.
Caro amico, quando la Regione spende i milioni destinati alle infrastrutture (i fondi FAS) per pagare stipendi e prebende è veramente difficile risalire la china!
C’è da chiedersi anche: c’è un progetto infrastrutturale per la Sicilia?
Un “progetto di sistema” affinché le opere pubbliche non siano cattedrali nel deserto, ma ciascuna sia utile all’altra e tutte insieme siano utili per una programmazione generale del tessuto infrastrutturale dell’intera Sicilia?
Noi crediamo che lo sviluppo dell’isola debba partire dal sistema trasporti: turismo, artigianato, agricoltura, ecc… dipendono dai trasporti e dalla viabilità.
Se non esiste un “sistema trasporti” non può esistere sviluppo in quanto tutte le altre attività non possono decollare se le infrastrutture sono insufficienti e soprattutto se alla base non vi è un progetto unitario capace di rivoltare, innovare e cambiare il volto stesso della Sicilia.
Caro Presidente, utili i suoi appelli alla classe politica e addirittura al Presidente della Repubblica, ma occorre che la sua Associazione si faccia promotrice di un “progetto per la Sicilia”, che non citi soltanto i numeri della crisi del settore ma sappia “suggerire e proporre” che cosa vogliamo costruire, quali opere pubbliche servano veramente per poter affrontare la “concorrenza” delle altre nazioni europee, quale “sistema” adottare per affrontare e vincere le sfide del terzo millennio.
Nel Mediterraneo si gioca una partita cruciale.
Caro Presidente, fare questo non solo servirà al suo settore, ma a tutta la Sicilia e alla Nazione e, aggiungiamo noi, non le verrà difficile, perché il progetto esiste già: si chiama ARGE Sicilia dell’architetto Pier Paolo Maggiora di Torino ed è sulle pagine internet da quasi 10 anni. Lo legga e vedrà!
Le auguriamo per il bene di tutti i siciliani, di ascoltare benevolmente i nostri modesti consigli e di svolgere, con la sua Associazione, una parte attiva e propositiva.
Salvatore Giunta, Aldo Amico. I Circoli ARGE