Salute

Caltanissetta, a lezione di scultura tattile con Felice Tagliaferri: dal 26 al 28 aprile all’Istituto comprensivo Don Milani

Redazione

Caltanissetta, a lezione di scultura tattile con Felice Tagliaferri: dal 26 al 28 aprile all’Istituto comprensivo Don Milani

Mer, 26/04/2017 - 20:12

Condividi su:

CALTANISSETTA  – Sono in corso di svolgimento, da Mercoledì 26 Aprile a Venerdì 28 Aprile, presso l’Istituto Comprensivo “L. Don Milani” di Caltanissetta i laboratori di scultura tattile tenuti dallo scultore non vedente Felice Tagliaferri, grazie al progetto promosso dal Rotaract Club di Caltanissetta e dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus.

Il progetto che si prefigge di rendere il nostro territorio locale più fruibile alle persone con disabilità visive e superare le barriere percettive sempre più presenti attraverso la realizzazione di guide turistiche nei siti storici più importanti della nostra città e della provincia, non è stato un progetto isolato nel corso dell’anno ma frutto di un percorso di sensibilizzazione iniziato a Dicembre con l’inaugurazione del Presepe al buio, in occasione della Giornata Internazionale della Disabilità, dando l’occasione di “vedere” esclusivamente con le mani, in una stanza completamente al buio, il Presepe in un’atmosfera completamente magica e, che prosegue in questi giorni con la venuta a Caltanissetta di un noto scultore non vedente di fama internazionale, Felice Tagliaferri, il quale terrà per tre giorni dei laboratori di scultura tattile per ragazzi e farà apprendere le tecniche di realizzazione delle sue opere.

Felice Tagliaferri, nato a Carlantino, un paesino in provincia di Foggia e poi trasferitosi a Bologna, diventa cieco all’età di 14 anni. Dal 1983 la sua vita cambia radicalmente: i primi anni furono per lui durissimi, ma è proprio da qui che incomincia il suo percorso per cercare quella formazione professionale che non lo escludesse dalla società. Diventa prima centralinista e, a diciotto anni con il diploma in tasca e un posto di lavoro va a vivere da solo a Ponticella di San Lazzaro di Savena, fino a quando, a 25 anni risponde immediatamente ad un annuncio dello scultore bolognese Nicola Zamboni, il quale cercava tre giovani per un corso di scultura per non vedenti.

Da quel momento cambia il corso della sua esistenza. Dopo le lezioni dell’artista Zamboni, Felice continua quel percorso didattico che gli consentì di inaugurare la propria carriera artistica con, ad oggi, più di cento sculture. La matrice stilistica di Tagliaferri rimanda ai classici come Canova e Rodin: ricerca la delicatezza dei corpi femminili ricercandone effetti plastici che tendono ad una perfezione formale.

Il suo slogan è “Dare forma ai sogni”; le sue creazioni infatti sono sculture non viste, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili.

La scultura per Felice rappresenta un luogo dove sfogare la propria sensibilità: il suo pensiero si rivolge non solo ai ragazzi non vedenti ma verso tutti coloro che, avendo capacità visiva, non sanno cosa significhi scolpire e immaginare una figura.

Usa diversi materiali, creta, marmo, legno o pietra. Ogni materiale viene trattato e plasmato con tecniche diverse.

L’arte cosi diventa incontro tra due mondi, quello vedente e quello non vedente.

Famosissimo in tutto il mondo la sua creazione principe: il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. Dal divieto impostagli di toccare l’opera tenuta a Napoli nella Cappella Sansevero, nasce il Cristo rivelato di Tagliaferri: velato per la seconda volta e rivelato ai non vedenti che possono toccare la scultura in marmo lunga 180 centimetri e larga 80.

Due anni di lavoro del marmo consegnano una scultura che dal 2010 ad oggi è stata toccata da più di centomila persone.

Il maestro Felice Tagliaferri lotta perché chiunque possa toccare le opere d’arte.

Le sue opere si trovano in una chiesa sconsacrata collocata all’interno della splendida cornice di Villa Terracini (a Sala Bolognese) che dal 2006 fece riaprire con il nome di Chiesa dell’Arte; luogo che non solo accoglie le opere dell’artista ma che è una vera e propria scuola di arti plastiche.

Felice infatti, oltre che lavorare alla realizzazione delle sue opere, riesce ad essere un ottimo maestro, soprattutto quando la formazione è rivolta ai bambini o ai ragazzi.