La quaresima per prepararci alla celebrazione della Pasqua , si è mossa da diverse prospettive, seguendo una escalation teologica di grande evidenza ed efficacia. Ha mirato soprattutto a dimostrare la vera identità di Cristo , utilizzando dichiarazioni verbali del Cristo stesso come nell’incontro con la samaritana e nell’incontro con il cieco nato e oggi nel Vangelo di Giovanni, con il segno più “ spiazzante”, cioè il miracolo che nella maniera più eclatante rivela la sua realtà di Figlio di Dio. La liturgia di oggi ci mette di fronte ad una verità essenziale ( Dio che immetterà la vita nuova nelle ossa inaridite dei morti – Gesù che rida la vita a Lazzaro morto da quattro giorni ) cioè che Dio è padrone della vita, e che Gesù ( come egli stesso dichiara ) è la risurrezione e la vita. Quello che è più applicabile alla nostra vita è concepire ed esprimere la nostra professione di fede, quella fervidamente fatta dalla samaritana, dal cieco nato, da Marta, sorella di Lazzaro, che dinanzi al fratello morto afferma : “Signore se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. ma io credo che tu sei il Cristo, il figlio di Dio che deve venire nel mondo” E’ la ferma convinzione che Gesù è capace di dare la vita. Assieme a lei, molti giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che Egli aveva compiuto, credettero in lui. Noi che facciamo professione di vita cristiana e talora ci sentiamo travolti da dubbi, abbiamo bisogno della forza interiore di riconoscere che Cristo è vero figlio di Dio, che ha dato la vita per noi e che ci darà la vita nuova nella risurrezione finale. Assai utile potrebbe essere rilevare che l’episodio della risurrezione di Lazzaro è narrata dall’evangelista in prospettiva simbolica, messa cioè in relazione con la sua prossima risurrezione dopo la morte. Ma sul piano del simbolo possiamo pensare anche alle tante situazioni di morte, cioè di inefficienza della nostra vita. Trovarci in stato di inerzia negli impegni cristiani, perché dominati e sopraffati da colpevole indifferenza nei confronti del prossimo, o vinti dalla negligenza nella cura del nostro spirito. Potrebbe essere questo lo “ stato di morte” ( metaforica ) in cui ci troviamo, da cui Gesù ci invita ad uscire: “ Lazzaro, vieni fuori “! E per uscire da queste situazioni dobbiamo togliere tutti gli impedimenti che ostacolano la vita nuova alla quale ci chiama Gesù: “ Scioglietevi ! togliete le pietre di inciampo e camminate nel sentiero di una vita rinnovata. . E che cosa è la conversione ?
Angoscia della morte…ebbrezza della vita!
Lun, 03/04/2017 - 07:10
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