Tematica Centri di accoglienza. Consiglio comunale Mussomeli approva documento

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MUSSOMELI – Un’ora e mezza di consiglio comunale. Due documenti relativi all’apertura di centri di accoglienza per minori nel Comune di Mussomeli sono  stati presentati nel   consiglio comunale straordinario di ieri sera, dove sono stati presenti 15 consiglieri, assenti i consiglieri  Mistretta, Guadagnino, Geraci, Sciarrino, Castiglione. Presenti il Sindaco Giuseppe Catania e la giunta con gli assessori Giuseppina Territo, Seby Lo Conte e Toty Nigrelli. Tutti occupati i posti a sedere per il pubblico ed anche un certo clima di attesa. L’iniziale argomentare del Presidente  Gero Valenza sulla tematica dei centri di accoglienza, seguito da quello del sindaco Catania, dei consiglieri Gianluca Nigrelli per la maggioranza, Enzo Munì e Salvatore Cardinale per la minoranza ha fatto scaturire, sull’argomento, la presentazione di due documenti, uno firmato da 14 consiglieri presenti (maggioranza e parte della minoranza) approvato, alla fine delle discussioni, con 14 voti ed un solo voto contrario,  e l’altro presentato dal consigliere Salvatore Cardinale di “Pensare Solidale”. In un breve passaggio di un suo intervento il presidente Valenza ha lasciato intendere che i consiglieri assenti avrebbero votato favorevolmente il documento approvato. Questo il documento approvato con 14 voti favorevoli ed un solo  voto contrario: “

“I consiglieri comunali di Mussomeli: Preso atto delle circostanze di fatto che hanno portato alla convocazione del presente consiglio comunale ed in particolare all’attivazione presso le competenti autorità delle previste procedure per l’apertura di centri di accoglienza immigrati a Mussomeli; delle vigenti normative in materia le quali, riguardo i procedimenti amministrativi che portano all’apertura di centri di prima e seconda accoglienza, non

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riconoscono al Consiglio Comunale alcun ruolo attivo, se non incidentalmente; che, attualmente, nella Provincia di Caltanissetta i presidi di accoglienza gestiti dalla Prefettura sono concentrati in pochi centri e Mussomeli rientra tra i soli tredici comuni nei quali non sono ancora ospitati immigrati, per cui risulta più che probabile che nel prossimo futuro il nostro Comune sarà, obbligatoriamente, coinvolto nella distribuzione delle sedi di accoglienza; che, recentemente è stato raggiunto un accordo fra l’A.N.C.I. ed il Governo al fine di realizzare un distribuzione più equa del fenomeno migratorio fra tutti i comuni italiani, con la previsione di una cosiddetta clausola di salvaguardia la quale prevede che se i comuni aderiscono volontariamente al sistema S.p.r.a.r., le Prefetture non potranno mandare un numero di migranti superiore a circa 2,5 ogni mille abitanti; che, come si apprende giornalmente dagli organi di informazione, l’arrivo di migranti non cessa ed anzi, con l’avvicinarsi dell’estate e il protrarsi delle guerre in medio oriente, si presume che gli sbarchi raggiungeranno cifre esorbitanti; Ritenuto che la delicatezza dell’argomento impone al Consiglio Comunale, autorevole organo politico dell’ente locale, una chiara presa di posizione sull’argomento, anche per fermare sul nascere le inevitabili preoccupazioni della comunità, alimentata anche dalla circolazione di informazioni prive di fondamento; Dichiarano che 1) il salvataggio e la prima accoglienza dei popoli migranti, in fuga dalle guerre e dalla povertà, deve ritenersi un dovere inalienabile per uno Stato di diritto fondato sui valori della libertà e del rispetto dei diritti umani riconosciuti, garantiti e tutelati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ma anche per i suoi cittadini, la maggioranza dei quali si dichiara fedele ai precetti cristiani; 2) il rispetto del valore inalienabile della vita ai sensi dell’art. 2 della Costituzione impone anche agli amministratori pubblici di opporsi con tutti i mezzi messi a disposizione dalla legge all’apertura di strutture di accoglienza improvvisate e gestite da enti che non hanno alcuna esperienza nell’integrazione sociale, alla ricerca solo di speculazione, e ciò anche in considerazione del fatto che una “cattiva” accoglienza porta ad inevitabili e gravissime ripercussioni per l’ordine pubblico e la serenità della comunità che ospita i migranti; Conseguentemente, a) Chiedono al Sindaco ed alla sua Giunta di continuare a utilizzare i poteri loro concessi per evitare l’apertura di centri di accoglienza privi dei requisiti di legge; b) Si impegnano, nel caso in cui il Consiglio Comunale fosse chiamato a pronunciarsi nell’ambito di un procedimento di apertura di un centro di accoglienza, ad esercitare il proprio potere evitando quanto più possibile iniziative improvvisate e dannose, garantendo così la serenità dei cittadini e i diritti di tutti; c) Si impegnano, inoltre, qualora le circostanze rendessero probabile l’arrivo di migranti a Mussomeli per ordine del Prefetto, a farsi promotori di un tavolo tecnico e/o di ogni altra iniziativa che porti all’adesione del Comune di Mussomeli allo S.p.r.a.r. (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) in modo da non subire ma “gestire” l’accoglienza con tutte le garanzie per la cittadinanza cercando, il più possibile di realizzare una costruttiva integrazione”.

Questo, invece,  il documento presentato dal consigliere di “Pensare Solidale”:

“Io sottoscritto Salvatore Cardinale, in qualità di  Consigliere Comunale eletto nella lista  Pensare Solidale, desidero esprimere il mio rammarico a nome mio e del Gruppo che rappresento, per i modi poco istituzionali con i quali si è  arrivati al Consiglio Comunale odierno. Mi riferisco in particolare al mancato invito alla riunione pre-consiglio, alla quale sono stati invitati invece tutti gli altri consiglieri. Tale comportamento, di certo non super partes, agito dal Presidente ha di fatto censurato in quella sede il sottoscritto e di conseguenza tutto il gruppo Pensare Solidale, che si ritiene ancora più offesi dalla  giustificazione o scusa usata di perso i recapiti telefonici in quanto sia gli uffici comunali, sia i colleghi consiglieri ne hanno disponibilità.

Con ciò, non volendo alimentare alcuna polemica, ma volendo segnalare il basso profilo istituzionale tenuto, proseguo questa mia nell’affrontare il tema posto all’Ordine del Giorno, annunciando di votare contrariamente a questo documento, enunciandone le motivazioni.

Nel documento inviatomi successivamente alla riunione si riporta:

<< Preso atto ….……..delle vigenti normative in materia le quali, riguardo i procedimenti amministrativi che portano all’apertura di centri di prima e seconda accoglienza, non riconoscono al Consiglio Comunale alcun ruolo attivo, se non incidentalmente;

che, attualmente, nella Provincia di Caltanissetta i presidi di accoglienza gestiti dalla Prefettura sono concentrati in pochi centri e Mussomeli rientra tra i soli tredici comuni nei quali non sono ancora ospitati immigrati, per cui risulta più che probabile che nel prossimo futuro il nostro Comune sarà, obbligatoriamente, coinvolto nella distribuzione delle sedi di accoglienza;>>   Come Pensare Solidale ribadiamo quanto già espresso anche recentemente a mezzo stampa, e cioè che se è vero che il Consiglio Comunale non ha potere decisionale su questa tematica, cioè non si può opporre alle direttive del ministero e quindi della Prefettura, è pur vero che in qualità di organo politico può aprire fin da subito un tavolo politico di studio e di confronto, per iniziare a trovare possibili soluzioni per l’integrazione dei migranti che potrebbero un giorno essere destinati nel nostro territorio. Trovare soluzioni anticipando le emergenze, significa disporre di uno strumento di programmazione, ciò è un dovere imprescindibile della politica, in modo che si evitino disagi per la popolazione e si salvaguardino  i livelli essenziali del rispetto della dignità umana sia dei nostri concittadini sia dei probabili futuri ospiti.

Inoltre, proseguendo nella lettura del documento, si legge  <<che, recentemente è stato raggiunto un accordo fra l’A.N.C.I. ed il Governo al fine di realizzare un distribuzione più equa del fenomeno migratorio fra tutti i comuni italiani, con la previsione di una cosiddetta clausola di salvaguardia la quale prevede che se i comuni aderiscono volontariamente al sistema S.p.r.a.r., le Prefetture non potranno mandare un numero di migranti superiore a circa 2,5  ogni mille abitanti; >>  A maggior ragione, Pensare Solidale ritiene indispensabile provvedere ad una programmazione per una possibile integrazione, Infatti, nell’ipotesi verosimile che il Prefetto domani obbligasse il Comune ad ospitare i migranti Mussomeli, aderendo allo S.p.r.a.r., potrebbe ospitare fino a circa 25 Persone. Alla luce di ciò e a parte populismi vari ed eventuali, come si ha intenzione di fare senza una programmazione politica nel territorio e per il  territorio ?

Continuando la lettura del Vostro documento <<Dichiarano che…….1.il salvataggio e la prima accoglienza dei popoli migranti, in fuga dalle guerre e dalla povertà, deve ritenersi un dovere inalienabile per uno Stato di diritto fondato sui valori della libertà e del rispetto dei diritti umani, ma anche per i suoi cittadini, la maggioranza dei quali si dichiara fedele ai precetti cristiani;

2.il rispetto del valore della vita impone anche agli amministratori pubblici di opporsi con tutti i mezzi messi a disposizione dalla legge all’apertura di strutture di accoglienza improvvisate e gestite da enti che non hanno alcuna esperienza nell’integrazione sociale, alla ricerca solo di una occasione di reddito, e ciò anche in considerazione del fatto che una “cattiva” accoglienza porta ad inevitabili e gravissime ripercussioni per l’ordine pubblico e la serenità della comunità che ospita i migranti; >>  Come Pensare Solidale, pur concordando che la tratta degli immigrati, una volta tratta degli schiavi, sia da condannare, ci si chiede come e quali sono i criteri di giudizio che l’amministrazione comunale intende adottare per valutare la gestione, se non le linee guida già dettate dal ministero? Il vero problema quindi, non è solamente garantire la vivibilità degli ospiti dei centri, questo tra l’altro già previsto dalla legge, ma come fare una corretta politica di integrazione dato che, come da Voi evidenziato nel Vostro documento, è inevitabile che un giorno dovremo ospitare migranti nel nostro territorio.  Detto ciò sorge spontaneo chiedersi: Si vuole che un giorno con l’arrivo dei migranti a Mussomeli il territorio si faccia trovare impreparato, lasciando così il compito di realizzare l’integrazione alla mercè di qualche struttura di facciata? Di conseguenza, non si sta correndo il rischio che l’assenza di reali e realizzabili progetti di integrazione, adeguatamente pensati, venga strumentalizzata da qualche politicante di turno per costruirci sopra la propria campagna elettorale? E infine, non sarebbe più opportuno che la politica e l’amministrazione lavorassero per individuare possibili piani di integrazione al fine di essere pronti all’eventualità di ospitare i migranti, rispettando la dignità umana di tutti ed evitando disagi futuri e possibili pericoli di vagabondaggio ed insicurezza?

La risposta ci giunge nella conclusione del Vostro documento, e cioè:

<< a)Chiedono al Sindaco ed alla sua Giunta di continuare a utilizzare i poteri a loro concessi per scongiurare l’apertura di centri di accoglienza privi dei requisiti di legge;

b)Si impegnano, nel caso in cui il Consiglio Comunale fosse chiamato a pronunciarsi nell’ambito di un procedimento  di apertura di un centro di accoglienza,  ad esercitare il proprio potere per evitare quanto più possibile iniziative improvvisate e dannose per la serenità dei cittadini;

c)Si impegnano, inoltre, qualora le circostanze rendessero inevitabile l’arrivo di migranti a Mussomeli per ordine del Prefetto, a farsi promotori di un tavolo tecnico e/o di ogni altra iniziativa che porti all’adesione del Comune di Mussomeli allo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) in modo da non subire ma  “gestire” l’accoglienza con tutte le garanzie per la cittadinanza.>>

In altri termini, in linea con il clima quaresimale, viene suggerito di seguire l’esempio di Ponzio Pilato. Al momento ci laviamo le mani, poi nell’istante in cui si riverificherà il problema se ne riparlerà. In questo documento, che dovrebbe essere politico, non si parla di programmazione, analisi del territorio e dei bisogni dei cittadini allo stato attuale e nel caso in cui dovremmo ospitare queste Persone, etichettate come migranti. In questo documento non c’è niente di ciò che dovrebbe fare la politica, ma solo quello che ha sempre fatto, che si è demagogicamente criticato e che nella pratica si sta continuando a perseguire,  e questo documento sembra esserne l’emblema: improvvisazione, sfruttamento delle emergenze per fini elettorali, mancanza di programmazione.

Se fossimo stati invitati al tavolo di discussione convocato dal Presidente del Consiglio, probabilmente avremmo potuto dare il nostro contributo, ragionando su questa delicata tematica e proponendo la costruzione un documento condiviso che parlasse di politica territoriale e di integrazione, ma per il poco tatto istituzionale quest’ultimo ciò non è avvenuto e giudichiamo insufficiente la trattazione proposta”.

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