RAGUSA – Grande partecipazione di folla alla marcia antimafia di stamani a Vittoria, in provincia di Ragusa contro le intimidazioni e la presenza della mafia attorno e dentro il mercato ortofrutticolo. Massiccia la presenza degli studenti, in migliaia in piazza per chiedere giustizia e legalita’, e tra loro diversi operatori economici. “Questi giovani – dice il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco – sono i degni eredi della tradizione secolare di democrazia di Vittoria che, come insegna la sua storia, non ha paura di nessuna mafia e prepotenza, come sempre ha al suo interno le energie civiche per sconfiggere e cancellarle dalla storia del Paese”. La marcia, promossa da varie organizzazioni sociali e professionali, e’ stata un modo per ribadire le richieste, che saranno presentate ai ministri, Minniti e Martina per maggior tutela e prevenzione sulle infiltrazioni mafiose nel mercato di Vittoria. “Vittoria e’ della mafia? Non ci sto io e non ci state voi. Vittoria e’ una citta seria fatta di persone per bene che ogni giorno lavorano, e di imprenditori seri. Qua c’e’ lo Stato e l’antistato, in mezzo c’e’ una zona grigia e questa zona grigia va combattuta una volta per tutte”, ha detto il sindaco di Vittoria Giovanni Moscato, in piazza del Popolo, dove si sono raccolti i cittadini e le istituzioni.
“La mafia va combattuta – ha aggiunto il primo cittadino, tra i bersagli delle intimidazioni – con la collaborazione con la serieta’ e con gli esempi. Non arretriamo davanti a nessuno, non caliamo la testa e non ci giriamo dall’altra parte. Da qui deve partire il riscatto della citta'”. Lavoratori dipendenti, produttori e imprenditori agricoli, commissionari, commercianti, operatori dei servizi, autotrasportatori: “Tutti devono liberarsi ed essere liberati dalla presenza del sistema mafioso che prospera nell’illegalita’ e nell’abusivismo diffuso, perche’ – secondo il presidente del Centro Pio La Torre – le prime vittime sono i lavoratori dipendenti oppressi dal lavoro nero, i produttori e gli imprenditori agricoli vessati dagli alti costi, dalla mancanza di credito e dalla concorrenza sleale di bassi prezzi ottenuti alla vendita. Le seconde vittime sono i consumatori e la liberta’ di mercato”. Per prevenire le infiltrazioni le proposte sono quelle di rendere trasparente il mercato con la presenza fisica degli sportelli delle organizzazioni sindacali e professionali; prevedere forme di accesso da parte dello Stato per impedire le infiltrazioni mafiose; risarcire le aziende danneggiate dal racket; accorciare la filiera associando i produttori agricoli; proteggere i lavoratori, i produttori, i trasportatori, i commissionari, i commercianti e i fornitori di servizi da ogni forma di racket, di sfruttamento e di monopolio; stimolare l’associazionismo delle imprese per il marketing introducendo tipizzazione e tracciabilita’ dei prodotti, strumenti fondamentali contro ogni forma di taroccamento.