L’IRSAP avvia un censimento degli ‘immobili industriali’ assegnati e non utilizzati per l’attività produttiva: rischiano la revoca. Il commissario IRSAP Sicilia, Mariagrazia Brandara: “Non è tollerabile che vi siano aree industriali e immobili pubblici, assegnati per sviluppare ed incentivare le attività produttive, non utilizzati e in stato di abbandono”
PALERMO. Un censimento delle aree e degli immobili industriali inutilizzati in Sicilia, ovvero gli immobili originariamente assegnati dai Consorzi ASI in cui però non si esercita di fatto alcuna attività produttiva. E’ questo il contenuto della direttiva del Commissario straordinario dell’IRSAP Sicilia, Mariagrazia Brandara, rivolta al Vice Direttore Generale ed ai Commissari ad acta dei Consorzi Asi in liquidazione, per fare una mappa degli immobili industriali inutilizzati a causa dell’inerzia degli assegnatari che all’epoca si sono avidamente insediati pur in mancanza di un piano industriale e di sviluppo delle loro attività.
“Nel corso delle varie visite istituzionali in alcuni agglomerati industriali, abbiamo constatato che esistono aree industriali e immobili in generale, originariamente assegnati dai soppressi Consorzi ASI, che però risultano inutilizzati e talvolta in stato di abbandono e degrado – dice il commissario straordinario IRSAP Mariagrazia Brandara – . Dal momento che la mission di questo Ente è incentivare lo sviluppo delle attività produttive con procedure trasparenti, abbiamo necessità di capire quanti e quali sono questi immobili inutilizzati e provvedere, trascorsi i termini di legge previsti per l’avvio delle attività industriali, alla immediata ‘revoca’ delle originarie assegnazioni – e continua -. Non possiamo permettere che le aree e gli immobili industriali/artigianali rimangano vacanti e privi di attività quando ci sono imprenditori che lamentano la mancanza di aree libere e disponibili, perché intendono avviare nuove attività industriali o espandere quelle esistenti. Tutto questo non è tollerabile, e costituisce un grave danno per l’attività delle imprese e per l’economia regionale”.
Nell’arco dei prossimi trenta giorni sarà fatta la ricognizione di questi immobili al fine anche di mettere contestualmente a reddito l’ingente patrimonio pubblico disponibile e garantire in tal modo la più rapida chiusura dell’attività liquidatoria.