PALERMO – “Sono orgoglioso di aver raggiunto questi obiettivi e adesso possiamo concentrarci sul Patto per la Sicilia e anche sulla nuova programmazione. Fino a quando avevamo l’ansia di dover restituire i soldi all’Europa c’era un po’ di preoccupazione e magari i nuovi programma rallentavamo rispetto alla chiusura dei vecchi. Ma ora, non un centesimo attribuiti all’Isola ritornera’ a Bruxelles e cio’ la considero una grande svolta per la Sicilia”. Cosi’ il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta a margine della presentazione del Programma operativo Fesr 2007-2013 illustrato oggi all’Albergo delle Povere di Palermo. “Potete scrivere una volta ogni tanto che siamo i primi e che raggiungiamo gli obiettivi – ha proseguito parlando con i giornalisti – perche’ quando le notizie sono negative la Sicilia va in prima pagina, quando sono positive finiscono in un trafiletto. E, contrariamente ai profeti di sventura, abbiamo mantenuto il nostro piano, abbiamo rispettato gli adempiment, e abbiamo certificato la spesa”. Un risultato che per il governatore giustificherebbe anche la “crescita straordinaria del Pd in Sicilia” negli ultimi due anni e mezzo del 3,6 per cento, e che si deve proprio all’aver fatto funzionare la programmazione europea. “Ovviamente questo ci ha imposto una serie di ritmi -ha sottolineato – per esempio abbiamo dovuto modificare la programmazione che ho trovato a dicembre del 2012, perche’ una parte di quella spesa non si sarebbe mai potuta realizzare. Poi, ci siamo concentrati su una serie di attivita’ importanti come la verticalizzazione dei prodotti manifatturieri, dell’agricoltura, il turismo nei progetti di albergo diffuso, ma anche le grandi opere importanti come per esempio la Siracusa-Gela interrotta da anni, la Nord-Sud, la Caltanissetta-Agrigento”. Crocetta spende parole di elogio per i dirigenti generali dei dipartimenti, ma lancia anche un messaggio chiaro a chi non rispettato gli obiettivi: “C’e’ chi ha fatto di piu’ e chi ha fatto di meno e questo incidera’ nella valutazione dei direttori. Per l’80 per cento hanno fatto il loro dovere, in alcuni casi persino di piu’, in altri ancora non si e’ fatto. Penso ai Beni culturali, allo Sviluppo economico dove si e’ certificato di meno rispetto a quanto si poteva fare. E’ chiaro che con questi direttori va fatto un ragionamento. Valuteremo le carte, ma queste valutazioni ci saranno”.