Salute

Sicilia, piastrelle all’arsenico dalla Cina: maxi sequestro nell’ennese

Redazione

Sicilia, piastrelle all’arsenico dalla Cina: maxi sequestro nell’ennese

Gio, 09/02/2017 - 10:25

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ENNA  – Piastrelle all’arsenico. Mattonelle da pavimentazione, nere, lucide che all’improvviso cambiano colore e si degradano, rivelandosi altamente tossiche e nocive alla salute, la Procura di Enna che dispone immediate analisi il cui esito e’ a dir poco preoccupante e l’indagine condotta dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Enna che rintraccia due lotti venduti in tutta Europa e sequestra migliaia di pezzi. “Pureblack” e’ il nome delle piastrelle incriminate e anche quello dell’operazione che, partita da Enna e durata due anni, ha consentito di reperire e rintracciare due lotti di piastrelle di importazione dalla Cina prima dell’immissione in commercio, rivelatesi altamente tossiche dalle analisi condotte dall’Arpa secondo cui “l’esposizione delle persone alle polveri generate dal calpestio dei pavimenti coperti con tale tipologia di mattonelle, e’ causa di danno, nel lungo periodo, alla salute delle persone che risiedono nei relativi ambienti indoor”; ed ancora:”Si ritiene inoltre, che la presenza di tali metalli nella mattonella esaminata, renda plausibile che nel ciclo produttivo che ha generato la mattonella siano stati inseriti rifiuti pericolosi”. Anche l’Istituto superiore di sanita’, su incarico del ministero della Salute, ha esaminato le piastrelle pronunciandosi in tal modo: “Si ritiene che l’uso dell’articolo oggetto del presente parere, possa essere associato a possibili rischi per la salute dei consumatori”.

Il primo lotto di piastrelle era stato importato da una societa’ di Mascalucia, il cui amministratore e’ stato denunciato dalle Fiamme Gialle, e successivamente rivendute ad altri negozianti di tutta la Sicilia, risultati ignari della pericolosita’ del prodotto, tra cui uno a Nissoria. Sempre a Mascalucia e’ stato individuato dai finanzieri della Compagnia di Enna un secondo lotto, anch’esso analizzato e ritenuto parimenti pericoloso, proveniente da Sassuolo, dove una societa’ commerciale, il cui responsabile legale e’ stato denunciato alla Procura di Enna, l’aveva importato dalla Cina e venduto in tutta Europa, anche a catene di grande distribuzione. Le accurate indagini dei finanzieri ennesi hanno appurato che i due lotti in sequestro erano stati prodotti da due diverse aziende della regione del Guangdong, nel sud della Cina, con identici stampi. La lunga ed articolata indagine svolta dalla Guardia di finanza di Enna a tutela della salute pubblica e’ stata in tutte le sue fasi coordinata dal procuratore della Repubblica Massimo Palmeri e dal sostituto Augusto Rio. Nel corso dell’indagine, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno sequestrato l’intera documentazione doganale e commerciale riferita ai due lotti di piastrelle, individuando anche gli esercizi commerciali cui erano state vendute e riuscendo a sottoporre a sequestro, con l’ausilio dei Reparti sul territorio, circa 7000 pezzi in 15 operazioni, prima che venissero commercializzati ed utilizzati dagli ignari acquirenti; denunciati i rappresentanti legali delle societa’ italiane d’importazione e commercializzazione.
Arsenico, nichel, piombo e cromo, sono le sostanze rilevate nelle piastrelle in quantita’ tali da costituire pericolo per la salute pubblica. Tali sostanze normalmente vengono “sigillate” all’interno della piastrella tramite il processo di vetrificazione dovuto alle altissime temperature di cottura mentre nel caso oggetto di indagine tale processo di fabbricazione non era stato compiuto in maniera regolare, tanto e’ che dette sostanze tossiche erano pericolosamente affiorate in superficie. In particolare l’Arpa, a seguito di specifica expertise ha acclarato “nel caso in esame la pericolosita’ del manufatto deriva da una non conformita’ del prodotto in quanto vi e’ stato verosimilmente inserito un preparato (probabilmente un rifiuto pericoloso) estraneo alla sua formulazione”.