PALERMO – Le autostrade siciliane saranno presto gestite tutte quante dall’Anas e questo porterà, gradualmente, all’imposizione del pedaggio anche lungo le strade attualmente percorribili gratuitamente. Una forte accelerazione in questo senso verrà dalla legge di stabilità regionale. Nella finanziaria 2017 infatti, la giunta di governo ha introdotto le norme per la trasformazione del Cas, Consorzio Autostrade Siciliane, in società per azioni, primo passaggio per poi poter procedere alla fusione per incorporazione con Anas. Nei prossimi giorni il Parlamento siciliano sarà chiamato ad approvare l’emendamento in finanziaria che dà il via libera all’iter la cui fine è prevista, a meno d’intoppi e battute d’arresto, per giugno 2017. Entro l’estate, quindi, il sistema di gestione delle autostrade nell’Isola dovrebbe essere rivoluzionato.
La nuova società mista con Anas opererà lungo circa 700 chilometri di autostrada in Sicilia di questi quelli già gestiti dall’Anas sono poco meno di 400 chilometri, si tratta ad esempio dell’autostrada Palermo-Catania, della Palermo- Mazara del Vallo e della diramazione Alcamo-Trapani e non sono attualmente soggette a pedaggio e, pertanto, non concorrono alla definizione della quotazione societaria, ma potrebbero diventare a pagamento una volta terminata la trasformazione del Cas ed in virtù degli investimenti del valore di 1,4 milioni di euro che si sbloccherebbero con la nascita della Newco.
Per il presidente dell’Unione dei Consumatori Manlio Arnone: “Si tratta dell’ennesima tegola sulla testa degli utenti, i cittadini dopo averne pagato la costruzione si vedranno costretti a pagare il pedaggio per percorrere strade costruite con soldi pubblici, non si può ricorre continuamente alla privatizzazione quale soluzione per rimpinguare le casse pubbliche, noi come Unione dei Consumatori abbiamo deciso di non restare in silenzio e assumere una chiara posizione a tutela di tutti i cittadini/utenti monitorando ogni passaggio e pronti a intraprendere un’azione collettiva”.