Il M5S all’Ars torna a chiedere all’assessore alla Famiglia. Politiche sociali e Lavoro di rimettere immediatamente il mandato dopo l’ ennesima magra figura a risonanza nazionale. Cancelleri: “Faccia la prima cosa degna di nota del suo mandato, se ne vada. E ci aspettiamo che lo faccia in giornata. Il presidente della Regione, come suo costume, non si giri dall’altra parte. Anche il partito di Miccichè pressi per le dimissioni”.
PALERMO – “Ci aspettiamo che dopo l’ennesima magrissima figura su scala nazionale Miccichè abbia un rigurgito d’orgoglio e faccia la prima cosa degna di nota del suo mandato: tolga il disturbo. E ci aspettiamo che lo faccia in giornata. L’assessore specializzato nel far attendere, questa volta vada controcorrente: non faccia attendere un minuto di più, scriva subito le dimissioni. I siciliani glene saranno riconoscenti”.
Il M5S all’Ars torna a chiedere a gran voce le dimissioni dell’assessore alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro, dopo la nuova magra e meschina figura su scala nazionale rimediata dal rappresentate della Regione Siciliana, beccato dalla telecamere de le lene a piatire un aiuto dai due fratelli disabili che aveva lasciato per otto ore in attesa.
“Ancora una volta – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – per causa sua mi sono vergognato di essere siciliano. Altro che chiedere scusa, Micchichè si è mosso solo per cercare di difendere la sua vacillante poltrona, travolta, giustamente da una valanga di polemiche dopo il vergognoso comportamento nei confronti dei due fratelli. Se veramente avesse voluto chiedere scusa lo avrebbe fatto all’indomani della loro visita in assessorato e non solo quando è scoppiato il putiferio”.
Cancelleri e il M5S chiedono anche l’intervento di Crocetta e dei Centristi per la Sicilia sulla vicenda. “Il presidente della Regione e il partito di Miccichè pressino per le dimissioni. Se queste non dovessero arrivare, sia il governatore ad intervenire, ritirando le deleghe all’assessore. Non si giri, come suo costume, dall’altra parte, come fa da mesi per la vicenda Monterosso”.