Nella liturgia di questa domenica ci imbattiamo con la sapienza del Siracide (1° lettura) e con quella di Gesù ( Vangelo ) Insegnamenti assai interessanti da potersi mettere nelle fondamenta “della formazione cristiana”. L’autore della prima lettura , con un linguaggio di esemplare semplicità, e di una efficacissima incisività, affronta un argomen= to di vitale importanza per l’uomo che spesso si lascia ingannare da “una presunta illimitata libertà”, creduta, o voluta, come insindacabile, e incontestabile. Il Siracide sembra, addirittura , irridere la pretesa libertà di fare quello che si vuole, con il sottinteso convincimento che nessuno può impedirgli di agire con la più… libera libertà, e che non si deve rendere conto a nessuno . “ Se vuoi osserva i comandamenti… Egli ha posto davanti a te il fuoco e l’acqua…. Davanti a te stanno la vita e la morte. “ Poi, ammiccando in maniera quasi sorniona, e con furba intenzione ricorda : “ Egli – Dio- non ha dato a nessuno il permesso di peccare” e, comunque, “ a ognuno sarà dato quello che a lui piacerà” cioè a ciascuno sarà dato quello che gli spetta secondo la sua scelta. Attenti a non illudersi, : liberi ma … con giudizio. Gesù è ancora sul monte dove sta proclamando le beatitudini, di cui abbiamo già ascoltato la prima parte. Vogliamo mettere in evidenza come Gesù si pone nei confronti della legge antica, quella che Dio ha dato a Mosè. Egli riconosce che è arrivato il tempo di “ ritoccare” quella legge legge dice, esplicitamente , non sono venuto per abolire ma per dare compimento, e quindi a perfezionarla, dando motivazioni nuove e “modalità” diverse. Esige una mentalità nuova, una osservanza della legge fatta non per apparire, ma con sincerità di cuore, con sentimenti puri nei confronti del prossimo, col senso della misericordia, nel rispetto delle persone e delle cose. Gesù chiama tutto questo “ una giustizia più grande” di quella degli scribi e dei farisei . Poi, con sorprendente sicurezza, dichiara di avere l’autorità di fare questo. Sì, è vero, che “ è stato detto” ma ora “ io vi dico”. E’ una evidente contrapposizione a Mosè, ma a riprova che non abolisce la legge, ma la perfeziona, fa alcune precisazioni aggiuntive alla legge esistente, che la rendono più conforme al volere di Dio e al suo insegnamento . E’ giusta la proibizione dell’adulterio, ma non basta, anche un desiderio avido e malizioso e passionale è da evitarsi. Così pure, non solo è condannato l’omicidio ma anche ci usa un trattamento violento o aggressivo o offensivo verso il fratello è colpevole. Non presentarti all’altare per fare l’offerta al Signore, se hai nel cuore sentimenti avversi a tuo fratello. Va’ prima a riconciliarti e poi torna per fare l’offerta. Non devono convivere in te, un gesto di culto a Dio e rancore, o peggio, odio, verso tuo fratello. C’è molta attualità, assai credibile, per noi cristiani, oggi.
Pericolosa libertà! A ognuno sarà dato secondo quello che avrà scelto !
Dom, 12/02/2017 - 23:25
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