GELA – Un tunisino ha continuato a vessare, nonostante gli arresti domiciliari, l’ex moglie, i due figli ed il suocero (al quale ha bruciato la moto ape). Ieri, giovedì 16 febbraio, sono scattate le manette ai polsi dell’uomo per atti persecutori (612 bis c.p.) e danneggiamento a mezzo incendio (424 c.p.).
L’arrestato ha continuamente indotto nel terrore, tramite minacce e violenza, gli ex familiari. Le indagini hanno fatto emergere un quadro drammatico, fatto di persistenti vessazioni dell’uomo verso la donna, in un contesto familiare pesantemente condizionato dall’atteggiamento violento ed aggressivo del tunisino, anche nei confronti dei figli, tutti e due in tenerissima età.
L’efficace interazione tra la Procura della Repubblica di Gela, diretta dal Procuratore Capo Ferindando Asaro e il Commissariato di P.S. di Gela, ha posto fine alla squallida vicenda e l’esito dell’azione investigativa è stato posto a fondamento del provvedimento restrittivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Gela Paolo Fiore, su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica M. DE MARCO.
Dopo le formalità di rito il marito violento è stato associato presso la Casa Circondariale di Gela.
La Polizia di Stato a Gela esercita un sostegno costante e concreto per le vittime di tali ignobili forme di reato e rivolge un invito a denunciare qualunque episodio di violenza subita in particolare in ambito familiare o di convivenza, al fine di arginare tempestivamente il reiterarsi di questo fenomeno criminale che può degenerare da un momento all’altro in situazione tragiche.