CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. A quanto pare ultimamente si sente spesso da esponenti di sinistra che anche a Caltanissetta la xenofobia avanza e dilaga soprattutto negli ambienti di destra. Comincio nel ridimensionare il problema ridimensionando il significato della parola xenofobia. Nel dizionario leggo che xenofobia è odio, “avversione per gli stranieri” in verità fobia significa soprattutto paura, non odio. Non sono per niente la stessa cosa. L’odio è sentimento cattivo, la paura è sentimento umano è la paura dell’estraneo. Credo innanzitutto che la parola xenofobia sia da svelenire, si può usare ma al netto di pulsioni ideologiche e sottointesi di scomunica perché l’immigrato anche involontariamente, dispiega agli occhi della società che lo accoglie un sovrappiù di diversità, un eccesso di alterità. La xenofobia nostrana dunque è solo paura non odio dello straniero. E la paura aumenta quando al cittadino viene negato il diritto di cittadinanza, di sopravvivenza, di tutela da persone che sfuggono alle leggi in quando clandestini. Secondo punto, perchè la sinistra si ostina a considerare l’xenofobie appartenere alla destra? L’exnofobie sono tutte eguali, cose che li “destrifica”? Forse perchè la sinistra ha stabilito che la sinistra dev’essere xenofila e solo le posizioni della destra in tema di immigrazione sono inaudite? Le stupidità sono stupidità ovunque siano collocate, del resto sia a destra che a sinistra un cretino e innanzitutto un cretino. Non voglio entrare nelle credenziali ideologiche di questa posizione, ma a me sembrano dubbie e contraddittorie. La sinistra ha il diritto di battersi per i principi e le dottrine che ritiene politicamente corrette, ma si sbaglia di grosso se il suo calcolo è anche elettorale, perché i voti che vanno ai partiti che si battono per il controllo dell’ immigrazione sono il larga parte voti operai, voti dei quartieri poveri, dove allogeni e nativi coabitano con forti frizioni e interposizioni ideologiche e religiose. Smettetela dunque con il mantenimento di posizioni assunte di comodo che ingrassano le Vostre clientele, con gli schemi mentali irrazionali a discapito dei nostri connazionali, con gli alibi e i falsi ideali del buonismo terzomondista, scendete sulla terra reale e vi accorgerete che gli Italiani, e soprattutto i Siciliani non hanno mai avuto problemi razziali nemmeno quando hanno trovato i clandestini dentro casa, tantomeno quando costretti da una politica miope di falsa integrazione e scarso controllo, devono sopportare il degrado della propria città, ormai fulcro della tratta e dello spaccio di stupefacenti, quando costretti ad avere paura rientrando a casa si guardano impauriti, ma il rischio è che a forza di dare gratuitamente e stoltamente dell’exnofobo a chi non sposa la vostra dottrina finirà che la xenofobia attecchirà anche qui. Nel passato la Lega Nord secessionista non ha sfondato, ma il rinnovato Salvini che vuol cacciare i clandestini che invadono i marciapiedi, che vivono di espedienti e ingrossano le fila della criminalità e del terrorismo islamico, ha la via spianata se non saprete far meglio di quanto ad oggi avete proposto, se continuate a non guardate quando i nostri concittadini sono costretti a dormire in auto, o quando cercano lavoro per poter dare un minimo di sostentamento ai propri figli, mentre vedono i clandestini ospitati in hotel aspettando, anche per anni la libertà e l’integrazione. Ma, anche se cosi non fosse, quel che trovo orripilante e la leggerezza con la quale l’ingegno italico del governo Renzi- Gentiloni ci lancia in avventure sconsiderate. Solo per l’anno in corso il Ministro Padoan a stimato costi per circa 4 miliardi di euro che significano oltre 10 milioni di euro al giorno, a fronte di 500 milioni di euro di rimesse Ue in quattro anni, mentre aumentano i morti in mare. Una vera presa per i fondelli, un’assurdità che soprattutto, rischia di finanziare anche l’invasione di clandestini tra cui fondamentalisti islamici e potenziali terroristi. E tutto ciò, mentre i neo pensionati (soprattutto siciliani), scoprono che dopo una vita di lavoro devono poter vivere con 480 euro al mese, (sotto la soglia di povertà) quanto il primo rifugiato arrivato in l’Italia viene mantenuto nei centri di accoglienza (si fa per dire) con un costo di oltre 900 euro al mese aspettando la libertà. I Paesi seri sono rigidi nel rispedire subito a casa il clandestino intercettato in entrata. Il Flusso degli emigrati deve essere mirato e proporzionato alle possibilità di assorbimento. Un eccesso di nuovi arrivati che resta senza lavoro, o che lavora come schiavo nei campi in nero e che sopravvive quando gli va bene o che si riversa sulle strade è soltanto inumano e destabilizzante. Ne consegue che un paese che si apre all’emigrazione senza aprire il proprio mercato del lavoro innanzitutto per il proprio popolo, che non sostiene le famigli in difficoltà, che non prevede un reale incremento del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale alle politiche socio-assistenziali è e resterà un paese dissennato che si ripete monotono negli errori, soprattutto utili ad educare l’egoismo che fa perdere la percezione del dolore altrui, che distrae nel considerare normale il male la sofferenza e quindi a sentire, a provare pietà. Noi nisseni abbiamo paura, ma non sentiremo mai odio verso l’immigrato, anche quando in Italia e nella nostra città, si sta facendo tutto e dico tutto per farci diventare xenefobi.
Peppe Firrone
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Pienamente condivisibile oculata la riflessione di firrone