Catania, crollo del palazzo. Procura: “esplosione forse voluta”

CATANIA – “La prima ipotesi e’ quella accidentale, ma la seconda potrebbe essere quella della volontarieta’ del fatto, una ipotesi che renderebbe piu’ assurda questa vicenda che e’ gia’ tragica”. Lo ha detto a Catania il capo della procura Carmelo Zuccaro sullo scoppio che ieri mattina ha squarciato il palazzo a tre elevazioni di via Crispi, provocando la morte dell’85enne Agata Strano e il ferimento di quattro persone, due delle quali sono in condizioni gravi: un sessantenne ricoverato a Palermo per estese ustioni, nel cui appartamento e’ avvenuta l’esplosione, e la neonata di 10 mesi, nella Rianimazione del Garidaldi nuovo di Catania con un trauma cranico. “Sino ad ora – ha proseguito il procuratore Zuccaro – non abbiamo contezza sul fatto, ecco perche’ stiamo esplorando sia la pista che porta all’incidente accidentale, ma anche quella che sia stato provocato. Al momento non possiamo escludere niente, neanche lo strumento che ha innescato l’esplosione. Potrebbe essere stata una bombola, ma anche su questo fronte stiamo cercando approfondimenti su tutti i fatti”. L’ipotesi che il botto sia stato non accidentale, se mai fosse confermata, porta dritto al sessantenne. Nel suo appartamento al secondo piano e’ avvenuta la deflagrazione. E alcuni vicini di casa avevano parlato con gli investigatori di puzza di gas, qualche ora prima della tragedia, e di animate discussioni nell’appartamento al secondo piano con strani rumori probabilmente quelli generati da un trapano. Le discussioni potrebbero essere avvenute tra il sessantenne e la sua badante romena, la stessa che i vigili del fuoco cercavano ieri tra i cumuli di macerie e che invece, si e’ appreso nella tarda mattinata di ieri, non aveva mai trascorso la notte con l’anziano che accudiva

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