CALTANISSETTA – Sembra pronta ad esplodere la problematica degli alloggi popolari nel capoluogo nisseno. Oggi descrivere la situazione come “grave emergenza abitativa” non è un’esagerazione. Un problema che coinvolge 120 famiglie che hanno occupato senza averne titolo un alloggio e che interessa direttamente 479 nuclei familiari che hanno partecipato al bando generale n.3 del Comune e che da anni attendono una casa.
Due giorni or sono è stata notificata un’ordinanza di sfratto ad una famiglia di Santa Barbara, che ha ottenuto una proroga, ma che comunque tra 30 giorni dovrà lasciare l’abitazione. Questo è soltanto uno dei casi che sono stati attenzionati dall’Iacp per tentare di porre un freno al “fenomeno occupanti abusivi”. In programma una serie di sfratti che inevitabilmente si apprestano ad ampliare ed incrementare il disagio sociale con conseguenze inimmaginabili.
L’assessore Carlo Campione ha sottolineato: “La soluzione migliore sarebbe che la Regione adotti una legge che consenta agli abusivi di rimanere nell’alloggio occupato attualmente ed agli assegnatari di avere nuove case. Soluzione però che a breve non risolverebbe il problema, non è possibile costruire case in così poco tempo e tra l’altro non ci sono le risorse finanziarie. L’Amministrazione e la Caritas diocesana hanno messo 35mila euro ciscuno per consentire alle famiglie, senza titolo, sfrattate di andare ad affittarsi una casa tra le tante libere in città. Ma è una soluzione che non tutti sono intenzionati ad accettare, ed è per questo che la situazione rischia di diventare emergenziale”
Nel frattempo l’Iacp ha dichiarato che “A Caltanissetta, rispetto ad altre realtà, non esiste un fenomeno sproporzionato di abusivismo della case popolari“. Il problema sarà al centro di un incontro in programma la prossima settimana nella prefettura di Caltanissetta tra i rappresentanti degli enti pubblici coinvolti nella vicenda: è stato infatti il prefetto Maria Teresa Cucinotta a convocare i rappresentanti dell’Istituto autonomo per le case popolari, del Comune capoluogo e i responsabili provinciali delle Forze dell’ordine.
«L’unica soluzione possibile per accontentare le potenziali aspettative degli abusivi – dicono i funzionari interessati – è quella di una sanatoria legislativa approvata dall’Assemblea regionale siciliana. Ma di questo argomento non sembra che l’Ars se ne voglia occupare, anche perché tra queste famiglie che sono andate ad occupare un alloggio ce ne sono molte che non hanno i requisiti, poiché, da quello che è dato sapere, hanno un reddito sufficiente per andare a cercare una casa in affitto e poterla pagare. Ma poi, quello delle occupazioni abusive, è un fenomeno che non sembra destinato a fermarsi: di episodi di questo tipo ce ne sono anche di recenti, come quelli verificatisi soprattutto al villaggio Santa Barbara, ma anche al quartiere “Pinzelli”, e allo “Stazzone” in via Cinnirella o in via de Cosmi. Insomma, uno se ne risolve caso e subito dopo se ne ripropongono tanti altri. E i protagonisti sono a volte familiari di vecchi assegnatari, oppure vicini di casa che, sapendo che un appartamento vicino è rimasto vuoto, vanno ad occuparlo. O ancora gente che si è trasferita in altra città, e che preferisce tenere il vecchio alloggio per abitarlo in occasione delle ferie».