Salute

Titanic e il ruolo di un incendio celato per molti anni

Francesca Russo

Titanic e il ruolo di un incendio celato per molti anni

Dom, 08/01/2017 - 14:54

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Nella notte tra il tra il 14 e il 15 aprile 1912, il transatlantico britannico RMS Titanic affondò nell’Oceano Atlantico, oggi ci ancora studiosi che cercano di scoprire cosa stava avvenendo realmente a bordo della nave poco prima e durante l’impatto con l’iceberg che ne causò l’affondamento.

Recentemente sono emerse delle foto d’epoca vendute a un’asta privata, che hanno riportato alla ribalta il tragico evento. Le fotografie mostrano segni di evidenti e gravi danni allo scafo proprio nel punto in cui venne poi colpito dall’iceberg, causati da un incendio che si era sviluppato sotto coperta. Un rogo, che pare si sviluppò subito dopo la partenza da Belfast e che proseguì per molti giorni a bassa intensità in una stiva di carbone. Un fatto conosciuto dagli storici, ma tenuto nascosto dagli armatori ai passeggeri, tanto che all’arrivo a Southampton la nave approdò al molo con il lato sinistro, in modo che i danni alla fiancata destra non potessero essere notati. 

Secondo gli esperti di metallurgia interpellati, un fuoco di quella portata può causare una diminuzione fino al 75% della resistenza dell’acciaio con le caratteristiche di quello usato per la costruzione del Titanic e per una sfortunata coincidenza fu proprio la parte che venne colpita e che cedette all’impatto con l’iceberg. La chiglia si squarciò e iniziò a imbarcare acqua finché in meno di tre ore affondò causando la morte di oltre 1.500 persone.

Un altro elemento determinante oltre al fuoco e all’iceberg fu la velocità: il Titanic viaggiava più velocemente di quanto avrebbe dovuto e questo, molto probabilmente, perché buona parte dell’equipaggio era impegnato a spalare carbone, caricandolo nelle caldaie, per ridurre la forza dell’incendio.

L’inchiesta che seguì la tragedia accertò come unica causa la collisione con il monte di ghiaccio galleggiante, poi negli ultimi anni sono emersi altri dati come, per esempio, la scarsa qualità dell’acciaio e dell’imbullonatura forse fatta male, che non riuscì a contrastare adeguatamente la forza della collisione.

Questa nuova ipotesi si aggiunge alle numerose altre, che hanno trovato più di un elemento da associare alla causa primaria dell’affondamento, ossia lo scontro sfortunato contro quell’iceberg.