Sicilia, regione blinda formazione: atti a Gdf, uscita per 2500

PALERMO – Mettere in sicurezza il sistema della Formazione da un punto di vista giuridico, normativo e finanziario per i prossimi 4 anni. Questo l’esito dell’opera di pulizia e riordino rivendicato oggi dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e dall’assessore alla Formazione Bruno Marziano durante la presentazione dell’Avviso 8 – pubblicato ufficialmente domani sulla Gazzetta della Regione Siciliana – che rappresenta “l’ultimo tassello di un percorso di pulizia e rinnovamento avviato negli ultimi 18 mesi”. La prima tappa importante, sottolinea Marziano, e’ rappresentato dal decreto dell’ottobre 2015 del presidente della Regione con il quale si sono definite le nuove regole per l’accreditamento degli enti, mentre la seconda dall’adozione del sistema regionale di certificazione delle competenze dei formatori adottato nel maggio 2016. “Il primo dovere -ha precisato Marziano- e’ evitare che con l’avvio del nuovo Avviso ci sia una nuova infornata di assunzioni: ho presentato per tre volte consecutive un emendamento con il quale si chiede agli enti di procedere nelle assunzioni pescando dai lavoratori iscritti all’albo. Serve una nuova legge di riordino dell’intero sistema ma al momento, il ddl del Governo, e’ fermo in Commissione all’Ars”. In un ottica di maggiore trasparenza, tutti gli atti dell’Avviso 8 sono stati consegnati alla Guardia di finanza, attivando un protocollo che c’era gia’ con la Regione, ma che non era mai stato attuato, per un controllo di legittimita’.
Abbiamo stanziato nel Bilancio – ha proseguito l’assessore Marziano – anche un 1,5 milione di euro per rafforzare il nucleo dei carabinieri a supporto dell’Ispettorato del lavoro per un controllo successivo e per verificare il rispetto delle dichiarazioni degli enti”. Da lunedi’ 30 gennaio e per i successivi trenta giorni, quindi, in base all’Avviso 8, gli enti potranno presentare i progetti definitivi, e dopo altri 30 giorni si avviera’ l’attivita’. Un altro tema caldo ha riguardato i prepensionamenti del personale, sulla base della norma nazionale che introduce l’anticipo pensionistico (Ape). “Il governo – ha spiegato Marziano – si fara’ carico del prepensionamento per i settori in crisi e per quei settori che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, ma il numero dipendera’ dai requisiti previsti dalla legge per la pensione. Pensiamo che possono uscire dal sistema circa 2.500 lavoratori su 8.250 iscritti all’albo (inclusi i 1900 ex sportellisti) -ha chiarito- tra coloro che sono nati tra il 1951 e il 1953 e per i nati tra il 1954 e il 1956. Abbiamo previsto una quota di 50 milioni di euro a sostegno delle fuoriuscite che fa parte di un schema complessivo presentato e approvato dal Governo nazionale”. Marziano ha colto anche l’occasione per smentire l’immagine di un assessorato dove “regna il caos, e tutto e’ fermo. Voglio citare alcune cifre perche’ hanno una forza maggiore: nel 2015 sono stati emessi pagamenti per 121 milioni e nel 2016 per 45 milioni e, al tempo stesso, e’ stata chiusa la rendicontazione 2007-2013 con piu’ di 4mila rendiconti che giacevano nelle stanze degli uffici della Regione. Lo voglio sottolineare perche’ e’ difficile accettare le critiche quando dietro si nascondono interessi familiari o personali che distorcono la realta'”. Una bordata, infine, a Confindustria, che spesso ha criticato l’offerta formativa non allineata alle richieste del mercato del lavoro, ormai inflazionata ‘da troppe shampiste’. “Sono in parte disinformati e in parte ripetono un refrain che non e’ reale, perche’ a orientare l’offerta e’ il mercato. L’apprezzamento per questo tipo di corsi e’ sempre molto alto d parte dei giovani”, ha concluso.
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