SalusCineFestival. Cerimonia di premiazione: miglior corto, la giuria vota “Bellissima”

CALTANISSETTA – Nella splendida cornice del Teatro Margherita di Caltanissetta, alla presenza  delle autorità e delle istituzioni cittadine e regionali, nonché del direttore del Cefpas Angelo Lomaglio e del direttore della formazione del Cefpas, Pier Sergio Caltabiano, che ha condotto l’evento, ha avuto luogo, nella serata di  ieri 20 gennaio 2017, la cerimonia di premiazione del Salus Cine Festival, oramai alla seconda edizione.

La manifestazione si è aperta con la proiezione del video, girato da Andrea Marchese, regista e componente della giuria tecnica, perfetta sintesi delle tre anime del Salus Festival 2016: quella di Caltanissetta, quella di Siracusa e quella di Trapani.

Presenti alla serata le attrici Giordana Morandini e Monica Dugo, che hanno ricevuto dalla giuria tecnica, composta da Andrea Morini, Giuseppe Gigliorosso, Andrea Marchese, Salvatore Buccoleri, Giuseppe Manno, Daniela Falconeri,  presenti  in sala e Roberto Greco, non presente in sala, il premio come migliori attrici ex equo. La prima per il corto Varicella, premiato anche al Festival del cinema di Cannes, che ha espresso la sua gioia per la professione che esercita e ha ringraziato il Cefpas per averla coccolata dal momento della partenza da Roma fino alla serata di svolgimento e la seconda, per il corto Domani smetto, la quale ha dichiarato che passerà definitivamente alla professione di regista quando avrà smesso di sentirsi cucite addosso le parti che intende dirigere. Le due attrici hanno ricevuto il premio direttamente dalle mani del direttore generale dell’ASP  di Caltanissetta Carmelo Iacono e del sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo.

L’assessore regionale della famiglia Gianluca Micciché ha invece consegnato il premio a Elio D’Alessandro, protagonista di Senza parole, votato come miglior corto dalle giurie delle associazioni e degli studenti. L’attore, perfettamente a proprio agio sul palco, ha manifestato tutta la sua riconoscenza per il premio ricevuto raccontando cosa abbia rappresentato per lui fin dal momento in cui é stato girato, quando era costretto a tornare a casa la sera, ancora truccato, tanto da essere scambiato per un vero mimo.

E infine la proiezione del corto vincitore del premio come miglior film, scelto dalla giuria tecnica, Bellissima. Sul palco del teatro Margherita l’attore Emanuele Vicorito (nella foto), scelto anch’egli come migliore attore protagonista dalla giuria tecnica, il quale ha ricevuto il premio dal presidente dalla giuria tecnica, nonché direttore della Cineteca di Bologna, Andrea Morini assieme con Daniela Cardinale, parlamentare della Camera dei deputati. Visibile l’emozione di Vicorito che ha ritirato anche il premio per la migliore colonna sonora e per la migliore regia, attribuito al regista Alessandro Capitani che non ha potuto presenziare all’evento.

Tra le prime due premiazioni e le ultime, degna di sicura menzione, la proiezione dell’emozionante video Il mare dentro, in ricordo dell’indimenticato Enzo Maiorca, realizzato con la collaborazione dell’ASP di Siracusa. Dopo la proiezione, di forte impatto, oltre che visivo, anche emotivo, Salvo Brugaletta dell’ASP di Siracusa e Patrizia Maiorca, figlia di Enzo, hanno ritirato la targa loro assegnata, non senza aver prima ricordato la figura del protagonista del video, che in maniera riduttiva potremmo definire atleta. Brugaletta non ha nascosto il suo rammarico per la mancanza del loro testimonial di eccellenza, di colui che era il motore principale delle campagne di screening per l’autorevolezza e l’unicità della sua comunicazione, che passava e bucava il video ed era garanzia di massiva risposta da parte della popolazione. Giova riportare le sue parole su Maiorca: “Gli eroi” dice Brugaletta “non dovrebbero mai venire a mancare. E a Siracusa è successo qualcosa di eccezionale perché l’eroe è diventato mito. Enzo Maiorca è ormai patrimonio della Sicilia, dell’Italia, di tutti”. Tenerissimo ed efficace per descrivere Enzo Maiorca, il ricordo regalatoci dalla figlia Patrizia, che conclude dicendo:”In questo ricordo c’è soprattutto la grande lezione che papà ha avuto dal mare e dagli uomini di mare che ha frequentato per tutta la vita. La lezione che per essere felici non occorre possedere tante cose. Basta soltanto la coscienza a posto che deriva dall’essere certi di avere compiuto il proprio dovere, un raggio di sole che ti scalda la pelle, lo sguardo che si perde in un mare incontaminato e l’affetto dei tuoi cari accanto. Basta poco per essere felici. E in questa felicità, aggiungo io questa sera, c’è anche lo stare bene, c’è la salute, c’è tutto”.

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