PALERMO – Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia svolgera’, nella propria prossima riunione, un’attivita’ ricognitiva e di approfondimento, raccogliendo materiale e ascoltando colleghi, per cercare di comprendere le ragioni che hanno spinto numerosi organi di informazione, cartacea, televisiva e online, a pubblicare con notevole enfasi ed evidenza – in prima pagina o, in altri casi, dando pure il nome di battesimo della vittima – la notizia del suicidio di una ragazzina di 14 anni, che sarebbe rimasta sconvolta dalla separazione dei genitori. E’ quanto si legge in una nota dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, secondo cui sull’argomento, infatti, la Carta di Treviso e’ chiarissima, nei punti 4 e 6. Il primo prevede, per i casi riguardanti genitori separati o divorziati, l’anonimato del minore (che significa niente nomi, neppure di fantasia, e nemmeno iniziali); anche se purtroppo la ragazza e’ scomparsa, il punto 6 impone, per i suicidi di minorenni, “fermo restando il diritto di cronaca e l’individuazione delle responsabilita'”, di “non enfatizzare quei particolari che possano provocare effetti di suggestione o emulazione”. “Queste regole, che per i suicidi in generale sono raccomandazioni e vengono comunque spontaneamente osservate dalla stragrande maggioranza degli organi di informazione, per i minori sono tassative – prosegue la nota -. Per questo l’Ordine di Sicilia riproporra’ i non pochi corsi di formazione gia’ svolti e relativi alla Carta di Treviso, sollecitando, in modo da renderla vincolante, la partecipazione dei colleghi che si sono occupati della vicenda”, conclude la nota
Ordine dei giornalisti Sicilia, suicidio minori: “Anonimato assoluto”
Ven, 13/01/2017 - 00:05
Condividi su: