CALTANISSETTA – Una cosa è certa: in questi giorni stiamo assistendo al primo vero attacco politico del centrodestra al Sindaco Ruvolo. Nella vicenda dell’appalto di un servizio sociale al fratello del Sindaco, non si è mosso nessun movimento o segretario cittadino da solo, nessun consigliere comunale isolato e nemmeno qualche “cespuglio” come battitore libero; il missile al Sindaco è arrivato dritto dai partiti di centrodestra della città con l’avallo delle segreterie a livello provinciale e regionale. Il centrodestra si chiede e chiede se è stato rispettato il patto etico che il Sindaco ha sottoscritto davanti ai suoi concittadini. Un patto d’onore, che va ben oltre il diritto.
Che l’aggressione avesse e ha l’intenzione di far male lo ha capito anche Ruvolo al punto tale da convocare una conferenza stampa per “schivare” il fendente con le sue verità.
La risposta è stata nello stile di Ruvolo, ma stavolta, il suo discorso di difesa, drenato dalle solite infinite litanie (“vittima di attacchi che gettano discredito, che mortificano il ruolo della politica, etc..”) ha probabilmente presentato omissioni e parziali verità.
Scomodiamo Shakespeare; Marco Antonio recitava riferendosi a Bruto: “È bello ciò che hai detto, grazie di ciò che hai fatto, ma, ma, ma…”. E dopo il “ma” viene fuori ciò che veramente si pensa di una persona o di un fatto.
Anche noi pensiamo e sappiamo leggere. Il codice Etico, se si esclude quello che Ruvolo dice in merito alle sue astensioni sulla deliberazione di atti e delibere, che però non cita, parrebbe inchiodarlo in merito ad almeno un altro paio di punti, di cui uno davvero imbarazzante, cioè quello in cui dichiara espressamente che non ci siano rapporti di parentela inferiori al quarto grado con soggetti che operano nell’ambito dell’Amministrazione.
Questo punto non è stato chiarito, non è stato smentito e non possiamo certo accontentarci delle sue verità. Se lo inserissimo nel dramma shakespeariano potremmo dire che lui è un “uomo d’onore”, ma parlando di drammi (nisseni) e non di dramma (teatrale) appare quanto meno necessario che l’argomento si approfondisca, evitando possibilmente i discorsi sull’incompatibilità, sull’aggiudicazione della gara, sui dirigenti distratti, sulla delicatezza del servizio che non fanno gioco rispetto alle eventuali omissioni del Primo Cittadino.
I cittadini vogliono e devono sapere se moralmente è giusto che il fratello del sindaco svolga un servizio, attraverso la cooperativa di cui è amministratore unico, prima in prorogatio e poi partecipando e vincendo una gara d’appalto e adesso anche, dopo la conferenza stampa di venerdì scorso, se il Sindaco non abbia mentito.
Non sono argomenti di poco conto se oggi vogliamo dare credibilità non alla politica ma alla nostra società.
Perché, restando in clima di epoca romana, la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto.
Ecco il codice etico firmato dal Sindaco Giovanni Giovanni