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La maledizione del ‘Club 27’

Francesca Russo

La maledizione del ‘Club 27’

Ven, 13/01/2017 - 13:11

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Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian Jones, Amy Winehouse, Richey James Edwards, cosa hanno in comune?
Sono tutti induscusse icone musicali ma, c’è di più sono tutti accumunati dal medesimo tragico destino: essere morte alla prematura età di 27 anni. E’ chiaro che le maledizioni non esistono ma, per una serie di coincidenze e strani fatti, la loro morte ha fatto discutere intere generazioni.
In realtà molti musicisti sono morti a causa di droghe, incidenti stradali, depressione, abuso di alcol, travolti dallo stile di vita rock n ‘roll, che è notoriamente rischioso, ma per alcuni artisti forse c’è ben altro, tanto che è stata coniata dai media inglesi la definizione ‘Club 27’.
Il termine iniziò a diffondersi fra gli appassionati del rock in in seguito alle morti di Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison sebbene si ritenga che la prima “vittima” sia stata Robert Johnson, a proposito del quale si disse che aveva venduto la propria anima al diavolo per ottenere successo nel blues. Nel 2009, in occasione del 15º anniversario della morte di Kurt Cobain, Robert Smith della National Public Radio dichiarò: “La morte di queste stelle del rock avvenute all’età di 27 anni ha davvero rivoluzionato il modo di guardare al rock“.
Quando poi, nel 2011, anche Amy Whinehouse scomparve sempre a 27 anni il Club tornò di nuovo tragicamente sotto i riflettori. Tra attori, musicisti e artisti, ecco un racconto di alcuni fra i nomi più importanti scomparsi spesso tragicamente, tutti ancora troppo giovani, tutti diventati delle leggende indimenticabili.
Intorno alla mezzanotte del 3 luglio 1969, Brian Jones venne trovato immobile sul fondo della sua piscina nella sua casa a Hartfield, Sussex, Inghilterra, dove era rimasto per pochi minuti. La sua fidanzata Anna Wohlin era ancora convinta che fosse vivo quando lo tolsero dall’acqua, insistendo sul fatto che ne sentiva ancora il polso. Comunque quando i dottori arrivarono, era troppo tardi per Brian e fu dichiarato deceduto sul posto. Il rapporto del coroner dichiarò ‘Morte per incidente’, e notò che il suo fegato e il suo cuore erano pesantemente compromessi dall’abuso di alcool e droghe.
La morte di Brian Jones, sembra dunque essere la conseguenza del suo stile di vita sregolato, ma sono in tanti a mettere in dubbio la versione ufficiale dell’accaduto. Compresi gli stessi membri dei Rolling Stones:”Il mistero della sua morte non è mai stato risolto”, disse una volta Keith Richards, amico e mambro fondatore del gruppo, “Non so cosa sia successo, ma c’era in ballo qualche affare sporco”.
Pioniere dei virtuosismi della chitarra elettrica, Jimi Hendrix è stato trovato privo di conoscenza nell’appartamento della sua ragazza e ricoverato in un vicino ospedale, dove fu successivamente dichiarato morto. 
Il coroner determinò che Hendrix morì soffocato dal suo vomito (lo stesso destino del batterista dei Led Zeppelin John “Bonzo” Bonham), dopo un’overdose di barbiturici.
La sua ragazza tedesca Monika Dannemann, presente nella stanza al momento del fatto, racconta di come Hendrix sia soffocato da un improvviso conato di vomito causato da un cocktail di alcool e tranquillanti[99]; non è chiaro se il chitarrista sia morto nottetempo, come asserito dalla polizia, o se fosse ancora vivo all’arrivo dell’ambulanza e sia soffocato durante il trasporto in ospedale a causa del sopraggiungere di vomito in assenza di un supporto sotto la sua testa. Aveva 27 anni al momento della sua morte, il 18 settembre 1970.
Il culto dell’iconico frontman dei The Doors, Jim Morrison dopo la sua morte crebbe a dismisura, culminando nel 1979 quando Francis Ford Coppola usò The End per la colonna sonora di Apocalypse Now.
La morte di Jim Morrison è tuttora avvolta nel mistero: i referti medici parlano di arresto cardiaco avvenuto nell’abitazione del cantante, ma non fu mai eseguita alcuna autopsia.
Ci sono i sostenitori della teoria del complotto, i quali affermano, che la morte di Jim Morrison fu tutta una messa in scena orchestrata dalla CIA, con la sua, anche quella di Jimi Hendrix, Brian Jones, Janis Joplin, per ‘far fuori’ dalla circolazione questi artisti ‘scomodi’ che con la loro musica inducevano milioni di fan a rifiutare la guerra in Vietnam e vivere in assoluta libertà secondo il modello della controcultura hippie.
Questa leggenda era già conosciuta a tutti i fan del pop quando, nel 1994, Kurt Cobain icona degli anni ’60, decise di aggiungersi al club.
La sua morte diede origine alla prima discussione sul numero insolito di musicisti che sono scomparsi all’età di 27.
Infatti la definizione “Club 27” si pensa abbia avuto origine con una dichiarazione dalla madre di Cobain: “Ora Kurt è andato e si è unito a quello stupido club. Gli avevo detto di non unirsi a quello stupido club”.
Come Jurt Cobain anche la cauntautrice dalla voce soul, Amy Winehouse era diventata prigioniera della sua stessa immagine; sarebbe deceduta a seguito di uno shock chiamato “stop and go”, ovvero “dall’assunzione di una massiccia dose di alcol dopo un lungo periodo di astinenza”.
La sua tragica morte il 23 luglio 2011 ha riacceso interesse per il “Club 27”.