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Italia, i 4 CIE attivi: Caltanissetta, Torino, Brindisi e Roma

Redazione

Italia, i 4 CIE attivi: Caltanissetta, Torino, Brindisi e Roma

Mar, 10/01/2017 - 19:25

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Roma, Torino, Brindisi e Caltanissetta. Sono quattro i Centri di identificazione ed espulsione effettivamente attivi ad oggi, per un totale di 359 posti: 125 nella capitale, 90 a Torino, 48 a Brindisi e 96 a Caltanissetta. Erano nove solo un anno fa: Bari (72 posti) e’ inagibile dopo l’ultimo incendio, Milano, Gorizia, Bologna e Crotone hanno chiuso. Il piu’ grande resta quello di Ponte Galeria, in una zona isolata tra l’Aeroporto di Fiumicino e la Fiera di Roma: fino a non molto tempo aveva una capienza di 374 posti. A Natale del 2013 fini’ sulle prime pagine di tutti i giornali per la clamorosa protesta inscenata da un gruppo di ospiti nordafricani che si erano cuciti le bocche con del filo ricavato dalle coperte. Con la riduzione progressiva delle presenze, i momenti di tensione si sono fatti piu’ rari ma ancora l’estate scorsa il Garante per i diritti dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, parlava di una “struttura assolutamente inadeguata ad ospitare per mesi in condizioni dignitose persone che non hanno alcuna colpa”. Anche il Cie di Torino, gestito da un raggruppamento temporaneo di imprese, conta su 90 posti effettivi a fronte di una capienza teorica di 180 individui: numero di fatto mai raggiunto a causa di roghi e distruzioni che hanno reso inagibili alcuni dei moduli abitativi. Anche per la struttura del capoluogo piemontese, il Garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, parla di condizioni di vita “non ottimali”.

Il Centro di identificazione ed espulsione di Restinco, alla periferia di Brindisi, al momento ospita 48 migranti (la capienza teorica e’ di 84 posti) e nei mesi scorsi e’ stato teatro di piccoli, ripetuti tentativi di rivolta con arredi e suppellettili dati alle fiamme. L’8 agosto davanti ai cancelli hanno manifestato gruppi anarchici e antagonisti della provincia di Lecce. La contestuale chiusura per lavori del Cie di Bari rende necessario – secondo il piano di smistamento del Viminale – l’utilizzo di tutti i posti a disposizione a Brindisi.

Il Cie di Caltanissetta, l’unico della Sicilia – Trapani e’ stato trasformato in hotspot – sulla carta conta 96 posti ed e’ situato in contrada Pian del Lago, a circa 3 km dal centro abitato. Ospita migranti provenienti da diverse etnie, protagonisti nei mesi passati di diverse risse e proteste contro i tempi di attesa per ottenere asilo politico, giudicati eccessivamente lunghi. Nei Cie – denuncia la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani nel suo ultimo report, datato febbraio 2016 – sono ‘recluse’ “persone che da molti anni vivono assieme alle loro famiglie in Italia, dove hanno sede i loro affetti e interessi, senza avere piu’ alcun legame con i loro Paesi di origine. La reclusione per queste persone si rivela inutile poiche’ esiste una oggettiva difficolta’ a identificarle e diviene lesiva del diritto all’unita’ familiare dei migranti e dei loro congiunti. Si tratta di persone inespellibili che in alcuni casi sono gia’ state trattenute senza essere rimpatriate”. La durata del trattenimento ha subito numerose variazioni. A ottobre del 2014, un emendamento dei senatori Manconi e Lo Giudice alla legge europea 2013-bis aveva consentito la riduzione del periodo massimo a 90 giorni ma a settembre 2015 con il decreto legislativo 142 e in attuazione della direttiva Ue sulle norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, e’ stato previsto il trattenimento fino a 12 mesi per il richiedente asilo che “costituisce un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica” e per il quale “sussiste rischio di fuga”. A decidere e’ il questore.

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