Nella liturgia di oggi c’è l’imput del ministero di Gesù; l’inizio della sua predicazione. Egli lancia un proclama, in forma lapidaria e i caratteri della necessità. Ci troviamo dinanzi ad un fatto nuovo, anzi, ad un “corso nuovo” della storia dell’umanità. E’ arrivato il Messia chiamando alla “rivoluzione interiore”: “ Convertitevi perché il Regno dei cieli è vicino” L’espressione, per noi, ai nostri tempi, è tanto comune e conosciuta, quanto anche incompresa, almeno nel senso più profondo. Eppure sta alla base di tutto il ministero dell’annuncio di Gesù: la venuta del Regno di Dio e la conversione. Possiamo dire , con chiara consapevolezza, che tutto è orientato al “Regno”, comprenderne il significato e viverne “le esigenze”, cioè le “regole” o i regolamenti, gli ordinamenti. E poi una necessità imprescindibile è, per potervi fare parte, ed “entrare nel regno”, la conversione . Sono argomenti di fondamentale importanza, ma ci dovremo contentare di accenni che ci consentano, almeno, di averne un’idea. Il Regno di Dio è una realtà misteriosa di cui solo Gesù può dare una spiegazione. Ma Egli si è limitato a presentarlo quasi fosse di assodata conoscenza. L’espressione ci è diventata familiare e verrebbe la voglia di dire: si può capire… senza conoscerne il significato. Per Gesù, parlare dei “misteri del regno” era cosa abituale. In effetti anche nell’Antico Testamento se ne parla tanto: è il regno dove si vive nella giustizia e nella pace; un paese dove scorre latte e miele; sarà un tempo di fratellanza e di riconciliazione; il lupo e l’agnello dimoreranno insieme. Attraverso un linguaggio simbolico si presenta un “mondo” di una umanità rinnovata, in cui gli uomini vivranno secondo la legge del Signore; sarà riconosciuta la sua sovranità; le istituzioni saranno ispirate alla sua sapienza; i piccoli e gli umili, i poveri,non saranno sopraffatti dalla violenza e dallo sfruttamento. Se non si considera una analogia effimera o magari … puerile, si può dire : un mondo così diverso e così desiderabile, come … il paese dei balocchi,… il paese delle meraviglie. Per questo noi preghiamo:” venga il tuo regno” e che si possa dire : “ una grande luce rifulse su coloro che abitavano in terra tenebrosa”. Ma Gesù pone delle condizioni: “Convertitevi, se volete che esista un tale regno. Quindi:” cambiamento di mentalità, di atteggiamento di stile nel vivere quotidiano; non un gesto isolato, estemporaneo, ma l’assunzione di un “altro” modo di vivere, segno concreto del “ritorno” a Dio”. “ Una conversione che permetta a Dio che regni nella nostra vita di credenti”
I requisiti del Regno
Lun, 23/01/2017 - 08:00
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