ENNA – Operazione “Nebros” della Guardia di finanza del comando provinciale di Enna nell’area del parco dei Nebrodi per verificare la legittimita’ di richieste di contribuzioni agricole comunitarie da parte di titolari di aziende tra Troina, Cerami e Cesaro’. Due imprenditori sono stati denunciati dalle Fiamme gialle di Nicosia, titolari di aziende a Tortorici e Sant’Agata di Militello, attive nel settore degli allevamenti di capi di bestiame. Pur essendo destinatari di una interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Messina, per gravi e molteplici precedenti penali riferibili alla cosiddetta criminalita’ rurale (furti di bestiame, danneggiamenti ed altro), hanno attestato falsamente nei relativi fascicoli aziendali la disponibilita’ di terreni demaniali di proprieta’ dell’Azienda speciale silvo-pastorale di Troina, precedentemente concessi sulla scorta di contratti d’affitto stipulati con l’ente, al fine di ottenere finanziamenti comunitari nel comparto agricolo. La rescissione dei contratti di affitto, in realta’, determina l’impossibilita’ giuridica di richiedere contribuzioni pubbliche comunitarie. I due imprenditori sono stati cosi’ denunciati per falso in atto pubblico finalizzato all’indebito conseguimento di provvidenze riferibili alla politica agricola comune. I contributi oggetto di ricognizione sono stati quantificati in 280 mila euro circa. L’operazione “Nebros” ha dato attuazione all’innovativo protocollo di legalita’ del marzo 2015 che ha esteso gli accertamenti delle forze di polizia nei confronti di tutti i soggetti in odore di mafia richiedenti provvidenze pubbliche e comunitarie a prescindere dagli importi dei contratti e delle erogazioni, abolendo cosi’ la vecchia soglia quantificata in 150 mila euro per ogni soggetto richiedente per gli accertamenti. L’Agea ha bloccato le procedure di erogazione dei contributi. “Gli enti responsabili della gestione del demanio comunale – spiega La Guardia di finanza – hanno collaborato con gli inquirenti, favorendo il nuovo percorso di legalita’ e di sviluppo dell’importante area dei Nebrodi”.
Bovini, suini, polli e conigli venivano macellati abusivamente senza il rispetto delle norme sanitarie e senza alcun controllo veterinario. La carne macellata e’ stata sequestrata considerato anche il parere dei medici veterinari dell’Asp di Catania che avvaloravano i sospetti sulla presenza di lesioni dovute a parassiti o patologie infettive, per i quali sono stati effettuati campioni analitici al fine di stabilirne la pericolosita’. I primi accertamenti hanno permesso di risalire al luogo di macellazione degli animali, all’interno di un’azienda agricola della zona etnea, dove e’ stato scoperto un intero allevamento abusivo totalmente sconosciuto e sottratto ai controlli dell’autorita’ sanitaria, costituito da animali di ogni specie, dai bovini ai suini compresi polli e conigli. All’interno della fattoria si nascondeva un mattatoio dove era appena stato macellato un bovino, in ambienti e con attrezzature che versavano in pessime condizioni d’igiene oltreche’ abusivi e senza alcun controllo veterinario. L’azienda agricola e’ stata sequestrata e il titolare denunciato.