Catania, mafia: colpo al “gruppo di Picanello”, 13 arresti

CATANIA – Sono complessivamente tredici i provvedimenti cautelari, tre dei quali notificati in carcere, emessi nell’ambito dell’operazione antimafia dei carabinieri del Comando provinciale di Catania che hanno inferto un duro colpo alla cosca Santapaola-Ercolano e, in particolare, alla frangia operante nel quartiere di Picanello, nel capoluogo etneo. In manette sono finiti Marco Battaglia, 48 anni; Davide Battiato, 44 anni; Marco Brischetto, 35 anni; Carmelo Maimone, 53 anni; Michele Panebianco, 54 anni; Corrado Santonocito, 54 anni; Domenico Fabio Scalia, 32 anni; Simone Spampinato, 25 anni; Giovanni Antonino Tosto, 39 anni; Vincenzo Zuccaro, 46 anni. Sono stati, invece, raggiunti dai provvedimenti in carcere, dove si trovavano gia’ detenuti, Lorenzo Pavone, 47 anni; Giuseppe Petralia, 37 anni; e Giuseppe Tringale, 47 anni. Gli indagati sono tutti ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo numerosi pentiti, tra cui Santo La Causa, il “gruppo di Picanello”, ancora riconducibile ai detenuti Calogero “Carletto” Campanella e ai fratelli Salvatore e Venerando Cristaldi, sarebbe “la roccaforte dei Santapaola”, ovvero la compagine piu’ affidabile e tenuta maggiormente in considerazione dal boss Nitto Santapaola in persona. Non a caso il primogenito di quest’ultimo, Vincenzo, nel suo periodo in liberta’, aveva scelto proprio il quartiere di Picanello per stabilirvi la propria residenza.

Dalle telecamere piazzate dai carabinieri e’ emerso che, pochi giorni prima della Pasqua del 2014, come da prassi mafiosa vi e’ stata la distribuzione, da parte dei vertici dell’organizzazione, di piu’ di 60 uova pasquali agli affiliati al “gruppo di Picanello”: cosi’ come avviene in molte aziende private che, ancor oggi, nei periodi festivi, sono solite distribuire ai propri dipendenti premi o regali in aggiunta alla normale retribuzione. Nel corso dell’attivita’ investigativa, a riscontro dei dati che pervenivano dalle attivita’ d’intercettazione, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato sei persone, responsabili di detenzione illegale di armi e di notevoli quantitativi di droga. In particolare, il 7 aprile 2014, sono stati arrestati per detenzione e spaccio di 1,1 chilogrammi di marijuana tre giovani di Niscemi (Cl), giunti a Picanello per rifornirsi della droga presso il domicilio di uno degli indagati. Il 26 giugno 2014, e’ stato poi arrestato Giuseppe Petralia, 37 anni, per detenzione illegale di una pistola e per detenzione e spaccio di droga, poiche’ trovato in possesso di 50 grammi di cocaina, di un bilancino di precisione e di materiale per il confezionamento. Il 15 ottobre 2014, i carabinieri hanno arrestato i suoceri di uno degli indagati per detenzione illegale di armi, poiche’ trovati, a seguito di una perquisizione domiciliare, in possesso di un fucile a canne mozze calibro 16 e di un giubbetto antiproiettile. Oltre ai 13 provvedimenti cautelari, tre dei quali notificati in carcere, e’ stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari ad altri 9 indagati tra cui un soggetto accusato di avere ricevuto da un cancelliere della locale Procura notizie segrete sulle indagini in corso. (

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