Il giudizio ha visto protagonista un imprenditore agricolo della provincia. Lo stesso, essendo venuto a conoscenza dalla stampa della possibilità di comporre la propria situazione debitoria, si rivolse all’avvocato Giuseppe Giunta (del Foro di Caltanissetta) perché lo assistesse in merito. Quest’ultimo depositò il ricorso nei primi di luglio del 2015 ed è stato il primo atto in senso assoluto, in questa materia, presentato nel nostro Tribunale.
Dopo circa un anno di udienze istruttorie, che hanno visto nominato, quale consulente tecnico d’ufficio, (denominato O.C.C. cioè: organismo di composizione della crisi) il Dott. Antonio Balsamo, commercialista, il giudizio è stato definito con la pronuncia del relativo decreto di accoglimento che è stato depositato in data 26/7/2016.
Orbene, molti ed importanti sono stati i risvolti legati alla accettazione del piano di esdebitamento che è stato predisposto dall’ O.C.C. con l’assistenza del G.D. e del legale di parte e che ha visto gli interventi in udienza di altri legali che rappresentavano gli enti creditori.
Tutti i creditori, in tutto in n. di 18, tra istituti di credito, finanziarie, enti pubblici e privati, sono stati tutti tenuti in considerazione ed è stato elaborato un piano di rientro molto favorevole per l’imprenditore che vedrà il pagamento dei debiti, alcuni ridotti in modo considerevole, nell’arco di un periodo di tempo dal 2018 (in cui si inizieranno a pagare le rate semestrali) fino al 2036. A fronte di un debito originario di €. 1.175.000,00 circa, il debitore dovrà pagare la somma complessiva di €. 668.000,00 circa, quindi dilazionando il debito in 18 anni.
E non è tutto. In quanto, come di sovente accade, alcune banche avevano già iniziato una procedura di esproprio immobiliare sui beni dello stesso che avrebbe portato alla vendita all’asta di tutta la proprietà. Orbene, con l’accoglimento del piano di esdebitamento, tutte le procedure esecutive sono state sospese (sia quelle mobiliari, come le immobiliari) in attesa della definizione dei pagamenti rateizzati.
Si tratta di una legge che, se ed in quanto correttamente applicata non può che portare giovamento sia alle ragioni dei creditori, che vedrebbero soddisfatto il loro credito (ancorché in misura ridotta) senza attendere le lungaggini di una procedura esecutiva che li esporrebbe al rischio di una vendita all’asta con ricavi di molto al di sotto dei valori reali, sia nei confronti del debitore che viene messo in grado di continuare a lavorare con serenità.
Purtroppo la legge ha un limite, in quanto non si può applicare sui soggetti c.d. fallibili, ma vale solo per i privati o per coloro i quali la legge non ammette il fallimento (imprenditori agricoli, ad esempio, come nella fattispecie). Si spera che in un prossimo futuro il parlamento o il governo possano estendere a tutti una siffatta opportunità.