All’ultimo posto ancora una realta’ del Mezzogiorno, Vibo Valentia. Mentre si piazzano a meta’ classifica Bari all’85esimo posto e Campobasso all’83esimo. Roma si posiziona al 13esimo posto, spinta dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo. La provincia della Capitale recupera cosi’ 3 posizioni rispetto al piazzamento dello scorso anno. Molte le novita’ del 2016, volte a rendere piu’ completo il check della vivibilita’ sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi piu’ attuali della collettivita’: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacita’ di innovazione, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile. Le sei aree hanno cosi’ acquisito una denominazione piu’ inclusiva e i parametri da 36 sono saliti a 42
Restano comunque il divario tra Nord e Sud, quello tra le province di maggiori dimensioni frenate dai nodi sicurezza e ambiente nel loro slancio in avanti, e spiccano le realta’ medie o piccole – spesso beneficiate dall’autonomia – in evidenza come modelli di vivibilita’. Cosi’ ecco Aosta che per la terza volta in 27 anni di indagine (le precedenti nel 1993 e nel 2008) si qualifica come la “migliore”, forte soprattutto delle performance nei capitoli relativi all’economia, alla demografia e all’ordine pubblico. Tris, negativo, anche per Vibo Valentia (ultima gia’ nel 1997 e nel 2005). Al penultimo posto Reggio Calabria (ultima nell’edizione del 2015). Nella classifica delle ultime cinque province poi troviamo Caserta al 108esimo posto, Napoli al 107esimo, e spicca Crotone, che perde ben 17 posizioni rispetto all’edizione dello scorso anno e si posiziona al 106esimo posto.
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nonostante tutti questi passi avanti Caltanissetta nella classifica regionale rimane l ultima città