Omicidio Francesco Tabbì a Riesi. In manette il figlio della vittima: aiutato da un amico, avrebbe ucciso il padre per un’eredità contesa

Soldi e liti, i motivi che avrebbero indotto Rocco Tabbì, 28 anni bracciante agricolo, ad ordire ed eseguire l’omicidio del padre Francesco Tabbì, ucciso a colpi di arma da fuoco il 10 dicembre. Sarebbe stato aiutato nel suo piano criminoso da Calogero Bartoli, 36 anni operaio. Questa notte i due uomini sono stati tratti in arresto da personale del nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Caltanissetta, unitamente a quello della stazione carabinieri di Riesi, in esecuzione a due distinti provvedimenti di fermo di indiziato di delitto.

Le indagini condotte dall’arma sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno permesso di ricostruire l’episodio delittuoso il cui movente risiederebbe nei contrasti interni alla famiglia della vittima per questioni legate ai beni avuti in eredita’ ed oggetto di contese legali e ripetute denunce reciproche. I due fermati sono legati da rapporti di amicizia e frequentazione poichè Rocco Tabbì è il fidanzato della sorella della moglie di Calogero Bartoli.

I due avrebbero organizzato l’omicidio del Tabbi’ a seguito di un recente episodio, mai denunciato, secondo il quale la vittima avrebbe tentato di colpirli mediante l’esplosione di colpi di arma da fuoco. Le indagini hanno permesso di recuperare il fucile calibro 12 utilizzato per l’omicidio che il Bartoli, legittimo detentore dello stesso e di altre armi nonché di porto d’armi per uso caccia, aveva occultato in un terreno di proprietà di sua madre. I fermati sono stati associati alla casa circondariale di Caltanissetta a disposizione dell’ A.G., in attesa della convalida da parte del gip, all’esito della quale potranno essere forniti ulteriori elementi e dettagli.

Condividi