CALTANISSETTA – Lungi da noi voler descrivere Caltanissetta come la miglior città della Sicilia o offrirne una visione idilliaca ma onestamente il servizio andato in onda ieri sera, venerdì 9 dicembre, su Rai 1 nel rotocalco di approfondimento Tv7 ha descritto una porzione di realtà che rappresenta solo una “parte” del nostro capoluogo, ma la parte non è mai l’intero. Taglio, montaggio, interviste, argomenti, luoghi comuni (immancabili gli anziani con coppola e bastone), un frullato di negatività che ci ha catapultato in similitudini immaginifiche con i sobborghi di città sudamericane degne della celebre serie Narcos. Molte le criticità che attanagliano il capoluogo nisseno, ma tra difficoltà e degrado estremo crediamo che sia più lungo e articolato il ragionamento da dipanare. Inoltre il punto di partenza del servizio era di legare il risultato referendario, la vittoria del No, con il decadimento di Caltanissetta: è azzardato affermare che il distacco dalla premessa è stato “eccessivo”?

Noi, coscienti del momento non positivo della nostra città, siamo consapevoli però che il “quadro” centro storico non sia soltanto inquadrature buie, strade chiuse, impalcature, o stanze della resistenza che sembrerebbero rimandare ai moti carbonari. E neanche siamo contenti (definizione eufemistica della nostra insoddisfazione) che l’Italia abbia visto “questa” Caltanissetta: abbiamo anche molte realtà positive, culturali, imprenditoriali, professionali. Ci sorprende infine chi davanti le luci delle telecamere immediatamente partecipi alla macelleria mediatica: ripetiamo, giusto sottolineare le criticità, ma spendere qualche parola per le positività nissene sarebbe servito a rendere più “veritiero” l’insieme da mostrare. Alla fine della fiera, la nazione si è ritrovata ad ‘ammirare’ il consueto prodotto di decadimento del sud, di centro Sicilia abbandonato. Per renderlo al meglio potevano utilizzare il classico “piano americano” di siculo a cavalcioni sul mulo, con lupara sulle spalle: e tutti vissero….felici e degradati.