E’ stata la giovane vittima, una nigeriana sbarcata ad Augusta a meta’ novembre, a incastrare il connazionale di 37 anni fermato ieri dalla Squadra mobile di Siracusa, in collaborazione con i colleghi di Milano. Lo riferisce la Procura distrettuale antimafia di Catania. La donna aveva conosciuto Victor Osayande, accusato tratta di esseri umani, in Nigeria. Qui le aveva rivolto l’invito a raggiungere l’Europa: costretta dalle condizioni di estrema poverta’, aveva accettato la proposta e assunto un cospicuo debito nei confronti dell’uomo di circa 25.000 euro, che avrebbe dovuto ripagare prostituendosi; quindi, dopo esser stata sottoposta a riti voodoo per vincolarla all’ubbidienza e soggiogarla psicologicamente, aveva iniziato il viaggio dalla Nigeria alla Libia, costretta a permanere presso ‘connection houses’ e sorvegliata da uomini armati sino alla partenza via mare verso le coste siciliane. Durante la perquisizione l’ndagato, raggiunto dal provvedimento di fermo di indiziato di delitto, e’ stato trovato in possesso di numerosi cellulari, carte di credito prepagate e documenti relativi ad altri cittadini nigeriani. Adesso si trova recluso presso la casa circondariale di Busto Arsizio. Con l’esecuzione del provvedimento di fermo, commenta la Procura distrettuale di Catania, si “conferma ancora una volta la centralita’ dell’obiettivo della repressione del fenomeno del traffico di esseri umani: nel 2016 sono stati 34 i destinatari di misura cautelare richiesta da questo ufficio per il delitto di tratta ai danni di numerose nigeriane, in massima parte minorenni”.