“Se qualcuno stamattina pensa che la sconfitta del Si al referendum sia soltanto la sconfitta di Renzi, defilandosi alla chetichella, sappia che non ha nessuna possibilità di fuga. I risultati parlano chiaro: il popolo si è ribellato. Il popolo non ne vuole più sapere di imbonitori, finti legalitari e civici partecipativi sognatori. Li ha inchiodati alle loro responsabilità.
Il referendum lo avevamo immaginato come una bella pagina di democrazia legata ad un confronto sul tema del rinnovo della Costituzione. L’hanno personalizzata questa competizione, l’hanno messa sul piano fisico, l’hanno portata ad un confronto sul piano muscolare. E il popolo si è svegliato dal torpore, non soltanto accettando la sfida a viso aperto ma denotando un senso della libertà che soltanto in alcuni momenti storici, vivaddio, è possibile vedere. E allora si è rivoltato, si è ribellato e ha scacciato chi lo ha provocato.
L’alba di oggi fa luce sull’Italia, sulla Sicilia e sulla nostra Caltanissetta. Il voto è stato un voto politico, di liberazione; un NO contro una politica assurda e vessatoria, un NO contro l’Europa quindi ma anche contro un governo abusivo, punto d’incontro di esaltati finti rottamatori e personaggi di dubbia moralità politica, senza rossore nel cambiare schieramento politico.
Non fuggano i rappresentanti convinti del SI del nostro territorio, non fuggano dal giudizio del popolo gli spocchiosi compagni del PD e di quello che resta dell’UDC, non fuggano transfughi perfino difficilmente identificabili attratti morbosamente dal potere. Non fugga Crocetta e non fugga nemmeno Ruvolo, sindaco di un finalmente orgoglioso Comune capoluogo (presente come un militante perfino con la fascia tricolore alle manifestazioni del Si in città), perché questi sinistri signori possono cancellare le province ma non possono cancellare la dignità delle persone.
Crocetta è stato punito nella sua Gela in modo mortificante; è il giudizio politico del suo popolo al suo operato, ma ancor di più è stato punito Ruvolo in una Caltanissetta ora si arrabbiata e forse conscia di aver commesso un pacchiano errore ad aver dato fiducia ad un personaggio tenacemente ancorato ormai soltanto ai suoi sogni. La realtà è un’altra; dai seggi emergono numeri che non lasciano spazio a giustificazioni. Un nisseno su 4 ha votato si, gli altri, ma sulla base di un poderoso 70% dei votanti, ha detto NO. Forse Ruvolo penserà che questo dato sia legato alla simpatia di Renzi? Forse penserà che pervicaci difensori della Costituzione siano scesi in campo compattamente per sostenerla? I nisseni hanno detto basta all’imbroglio, hanno detto basta all’incapacità e hanno detto chiaramente che il Sindaco, identificato insieme al suo scalcinato e improbabile gruppo di sostenitori come l’analogo di Renzi a Caltanissetta, non ha più la sua fiducia.
Renzi ne ha preso atto e c’ha messo mezzora per capire come era andata, lui, il nostro, non faccia lo gnorri, accusandoci magari di sciacallaggio politico (ne sarebbe capace), e rimetta il mandato. Eviteremmo ulteriori disastri e daremmo legittimamente la parola al popolo che ieri ha emesso il suo verdetto”.
Michele Giarratana – Caltanissetta Protagonista