CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Caro Direttore, Chiedo ospitalità sulla Sua testata per manifestare la soddisfazione dei «Giuristi Siciliani per il NO», che ho l’onore di rappresentare nella Provincia di Caltanissetta, e ringraziare i cittadini nisseni che hanno votato per il 70% per il NO e per la difesa della Costituzione Repubblicana che una riforma sbagliata metteva in pericolo.
Il nostro cammino è iniziato in silenzio il 27 marzo 2014, quando venne presentata la prima bozza, già allora pericolosa e dannosa, della riforma costituzionale: bozza a firma di Maria Elena Boschi e Denis Verdini.
I leader del nostro gruppo, il Prof. Alessandro Pace e il Prof. Gustavo Zagrebelsky, stilarono un documento nel quale evidenziavano, con lo stile signorile che gli è proprio, tutti i gravi difetti della riforma.
Il documento passò sotto silenzio presso stampa e televisioni, allora soggiogate da Renzi, con l’unica eccezione de «Il Fatto Quotidiano» che iniziò con i Giuristi per il NO una battaglia parallela contro la riforma.
Quasi tutti gli altri critici del NO vennero dopo.
Nel frattempo Renzi aveva personalizzato il referendum trasformandolo in un plebiscito su se stesso e sulla classe dirigente inetta e arrogante che aveva costituito, irrobustita da innesti di riciclati e transfughi da partiti dell’opposizione.
Negli ultimi mesi la campagna elettorale, prolungata da due rinvii voluti da un Renzi gravato dai sondaggi negativi, è stata condotta in modo spregiudicato dal Premier e dai suoi (abuso di ruoli e mezzi istituzionali, insulti gratuiti, minacce di default, promesse di lavoro e persino di guarigioni da gravi malattie, elargizioni in denaro pubblico senza copertura) e con pochi e poveri mezzi dai comitati per il NO.
Qui a Caltanissetta i Comitati per il NO si sono costituiti in un coordinamento e hanno lavorato a spese dei propri militanti, che hanno tolto tempo a se stessi e alle famiglie, riuscendo a spiegare le loro ragioni a centinaia di persone tra convegni, gazebo, volantinaggi e contatti personali.
Anche qui alcuni – non tutti – esponenti del PD renziano hanno utilizzato mezzi sgradevoli come lo scherno e gli insulti, magari perché protetti dai vincitori di turno o perché in attesa di benefici e incarichi.
Noi del NO abbiamo spiegato pochi chiari concetti:
1) la riforma Boschi/Verdini alterava l’equilibrio tra i poteri istituzionali che ci rendono liberi;
2) il Senato diventava un dopolavoro per i consiglieri regionali e i sindaci;
3) si introducevano almeno dieci procedimenti legislativi diversi che avrebbero ritardato e non sveltito le procedure di emanazione delle leggi;
4) si introduceva la clausola di supremazia per cui le regioni avrebbero perso la loro autonomia su materie importanti che era meglio restassero nella loro sfera di competenza;
5) la Sicilia avrebbe avuto una rappresentanza senatoriale meno numerosa e incisiva.
Il risultato finale è inequivocabile: i cittadini ci hanno dato ragione.
Caltanissetta e Provincia hanno votato NO per il 70% e una parte di questo risultato è dovuta alla nostra attività di informazione e convincimento svolta sul territorio in questi mesi lunghi e pesanti, in condizioni difficili e gravose.
Sarebbe facile adesso invocare «regolamenti di conti» che non fanno parte della linea dei Giuristi per il NO, anche se le responsabilità dei vari livelli di governo sono state palesi e gravi: certamente chi ha ruoli istituzionali e si è schierato per il SI deve trarre le conseguenze politiche della sua scelta sbagliata.
Tuttavia il referendum, per colpa di Renzi e di chi lo ha seguito sulla strada dello scontro politico, ha diviso un paese più povero, insicuro, deluso e disilluso; situazione che in questa provincia, in questa città, è ampliata dalla grave situazione economica e sociale in cui si versa da troppi anni senza vedere una via d’uscita.
Prolungare lo scontro e fomentare le divisioni è sbagliato: il Paese, e a maggior ragione la nostra Provincia e la nostra Città, hanno bisogno di voltare pagina, unire i cittadini, ricostruire la società, ridare speranza ai giovani che oggi per lavorare devono emigrare.
Deve però sparire quella sedicente classe dirigente che si è sempre consegnata servilmente al vincitore di turno, ne ha ottenuto incarichi e benefici senza qualità e meriti, ha arricchito se stessa e impoverito la società: è venuto il momento che tutti i cittadini volenterosi si spendano per questa città e che i partiti di questa città respingano questa gente invece di blandirla come purtroppo hanno sempre fatto.
A Caltanissetta c’è una maggioranza di persone oneste e capaci che devono ritrovare il piacere di servire la collettività e devono avere il coraggio di condannare e respingere questo gruppo di persone che ha fatto il suo tempo e molti danni.
In questo senso i Giuristi per il NO, che non fanno politica militante e da oggi tornano, come il sottoscritto, alle loro occupazioni quotidiane nel campo del diritto, manifestano la loro disponibilità a contribuire a questo processo di riappacificazione e ricostruzione dell’Italia, della Sicilia e di Caltanissetta.
Mettiamoci al lavoro.
Antonio O. Campione Giuristi Nisseni per il NO