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Frodi creditizie, in Sicilia 747 casi nel primo semestre 2016

Redazione

Frodi creditizie, in Sicilia 747 casi nel primo semestre 2016

Lun, 19/12/2016 - 18:33

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Le frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identita’ – con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – continuano ad avere effetti rilevanti sull’industria del credito e, in particolare, sul credito al consumo. I dati dell’Osservatorio Crif, relativi al I semestre 2016, confermano, in particolare, un numero di frodi di poco inferiore agli 8.000 casi (+1,5% rispetto al corrispondente semestre 2015) a fronte di un incremento notevole (+66%) dell’importo medio delle stesse, che si e’ attestato a 9.893 euro. E con le festivita’ di fine anno aumentano i rischi derivanti da un fenomeno criminale troppo spesso ignorato o sottovalutato. Per quanto riguarda nello specifico la Sicilia, nel I semestre 2016 sono stati rilevati 747 casi: il maggior numero di frodi e’ stato registrato in provincia di Palermo con 208 casi, nonostante una calo del -46,8% rispetto al pari periodo 2015. Enna e’ stata l’unica provincia in regione ad aver fatto segnare una crescita rispetto al I semestre 2015, con un significativo +43,8%. Al contrario, la provincia di Ragusa ha fatto registrare il calo piu’ consistente (-63,9%, seppur su un numero contenuto di casi). Le frodi perpetrate su prestiti finalizzati continuano a fare la parte del leone, con il 68,9% dei casi totali. Prosegue pero’ l’aumento dei casi riconducibili alle carte di credito, che quasi raddoppiano rispetto all’anno precedente. I casi di frode sui prestiti personali, infine, rimangono pressoche’ in linea rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se si evidenzia un incremento del 38,3% del valore economico frodato. “Sempre piu’ persone e aziende si stanno aprendo al mondo digitale e, di conseguenza, i frodatori non rimangono a guardare e si stanno specializzando sulle frodi online – commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di Crif -. La vulnerabilita’ alle frodi di identita’ si puo’ verificare anche solo perche’ sul web sono pubblicati i nostri dati identificativi, ad esempio nome, cognome e codice fiscale o dei dati di recapito, tipicamente una e-mail. Il furto delle credenziali di posta elettronica o di social network e’ un altro obiettivo dei cybercriminali in quanto consentono di viralizzare su larga scala le frodi. Sempre piu’ rilevante per i consumatori e’, quindi, l’esigenza di tenere sotto controllo i propri dati, per poter usufruire delle potenzialita’ offerte dalla rete, senza temere per la propria identita'”

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