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Caltanissetta, I.P.M.: due “angeli” al carcere minorile

Redazione

Caltanissetta, I.P.M.: due “angeli” al carcere minorile

Mer, 07/12/2016 - 08:20

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CALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo una coinvolgente riflessione di Eleonora Passamonte docente di Italiano del CPIA di Caltanissetta che da circa quattro mesi insegna all’interno dell’I.P.M. (Istituto Penale Minorile). “Quello che scrivo, è quello che ho percepito in questi meravigliosi quattro mesi di insegnamento al minorile. Il mio step di lingua italiana sta per finire e inizialmente, quando non conoscevo l’ambiente speravo che l’esperienza del minorile finisse presto. Adesso, a distanza di pochi mesi spero di cuore di rimanere per sempre con i miei meravigliosi e volenterosi alunni e con i meravigliosi angeli che ho avuto la fortuna di incontrare”. Racconta e mette in evidenza la positività di un’esperienza che le ha regalato tante emozioni positive e la possibilità di conoscere persone “fuori dal comune” che quotidianamente operano professionalmente in quella difficile realtà con spirito di servizio e grande abnegazione. Storie istruttive dell’Italia che ci piace, quella dei valori grandi valori umani e del silenzio, di chi lavora con dignità e senza proclami.
DUE ANGELI AL MINORILE. Entrare in un carcere, sia esso per adulti o per minori è sempre una esperienza forte che ti riempie di diverse emozioni.

Emozioni che si intersecano tra di loro e non riesci a definire bene quale sia la sensazione che maggiormente ricevi sentendo il rumore delle celle che si chiudono o il movimento dei chiavistelli che aprono le porte di ferro. Un ambiente particolare dove si avverte la riprensione ma si realizza concretamente la “Rieducazione”. Le attività sono molteplici e le espressioni mimiche del viso dei ragazzi raccontano il feedback delle attività trascorse. Il sorriso cambia in tristezza per una cattiva notizia ricevuta,o per un processo rinviato, illusioni che cadono, aspettative che arrivano, un turbinio di idee si affollano nella mente. Con la stessa rapidità la tristezza si trasforma in sorriso, quando finalmente arriva l’ora del pranzo. Ecco, allora apparire in bianche vesti i due angeli. Due meravigliosi angeli che silenziosamente si muovono lasciando una scia di pace. Patrizia e Lilla, con il loro cappellino bianco ,pronte a portare in tavola tutto l’amore di cui solo le mamme sono capaci. Due angeli che non parlano molto, ma con la loro empatia raccontano tutto. Una mezz’ora dove tutto tace! I tumulti del cuore, i pensieri molesti,le paure solitarie,la preoccupazione del domani, tutto tace. Un tempo di ristoro, un tempo di refrigerio dell’anima e del corpo. I giovani ospiti, rilassati da queste figure angeliche e dal loro servizio, si ritemprano, aspettando di rivedere nuovamente i loro angeli.

Grazie  Lilla , grazie Patrizia.