Bilancio, salta norma salva-precari: allarme AnciSicilia

ROMA – La norma nazionale, che avrebbe permesso agli enti locali siciliani di assumere i precari, non e’ piu’ certa. La crisi politica ha imposto un’accelerazione sui documenti contabili e finanziari sacrificando numerosi emendamenti. Quello che salta al Senato avrebbe dovuto prorogare i 13.000 precari degli enti locali dell’Isola e i duemila della sanita’. “Voteremo responsabilmente la fiducia tecnica al governo sulla legge di Bilancio per evitare che il Paese si sfasci, ma ci preme mettere in evidenza l’annoso problema dei precari siciliani che in questo provvedimento avrebbero dovuto trovare la proroga dei loro contratti”, affermano i senatori siciliani del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, Giuseppe Compagnone e Antonio Scavone, che avevano presentato un emendamento in merito, assicurando al contempo: “Il nostro impegno, nella totale assenza del governo Crocetta su questa tematica, e’ di fare in modo che il prossimo esecutivo affronti e risolva la questione nel piu’ breve tempo possibile, possibilmente gia’ con il Milleproroghe”. Nel frattempo rilancia l’allarme l’Anci Sicilia: “Il rischio concreto e’ che dal primo gennaio la stragrande maggioranza dei comuni siciliani, non potendo pie’ contare su migliaia di lavoratori a tempo determinato, non sara’ in condizione di far funzionare i propri uffici e conseguentemente di erogare i relativi servizi ai cittadini”, afferma il presidente regionale Leoluca Orlando, che prosegue: “Ci auguriamo che non sfuggano a nessuno le gravissime ripercussioni che tutto cio’ potrebbe avere sulla struttura organizzativa degli enti e sulla coesione sociale dei territori. Vi e’ pertanto la necessita’ di individuare con urgenza e in ogni caso entro la fine dell’anno, attraverso un confronto tra governo nazionale e Regione siciliana, una soluzione strutturale e definitiva che fissi i criteri di un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato”.
La Giunta siciliana guidata da Rosario Crocetta prova a metterci una pezza, con un emedamento proposto dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei da inserire nella finanziaria regionale e che permetta almeno la proroga dei contratti. “C’e’ in ogni caso il problema del reperimento delle risorse economiche da inserire nella manovra e dei tempi di approvazione della stessa. Se si andasse, infatti, all’esercizio provvisorio la situazione sarebbe drammatica”, sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, per il quale da verificare sono anche le eventuali modalita’ applicative del provvedimento e in particolare il ricorso all’ente regionale Resais per i dipendenti dei Comuni in dissesto. Per questo il sindacato ha chiesto al governo Crocetta una convocazione urgentissima: “Serve monitorare questa, ma anche tutte le altre emergenze occupazionali: dalla sanita’ alla formazione, dalle province sino al sistema dei rifiuti anche alla luce del quadro nazionale che si verra’ a determinare”. Mimma Argurio, della segreteria della Cgil Sicilia ricorda che il governo nazionale “si era detto perplesso sull’ipotesi Resais. Se ora salta l’emendamento alla legge nazionale di stabilita’ sulla proroga il governo regionale valuti la percorribilita’ giuridica ed economica di procedere ugualmente a una proroga in attesa che la situazione si sblocchi e che questi lavoratori possano finalmente e definitivamente essere stabilizzati presso gli enti locali”. L’esponente della Cgil ricorda che “l’accordo quadro sugli statali prevede la possibilita’ di proroga e di stabilizzazione dei precari. I precari degli enti locali non possono avere un trattamento diverso – sottolinea – per la crisi politica in atto. La regione a Statuto speciale trovi dunque la soluzione”
Condividi