E’ tempo di Avvento e ci stiamo preparando al Natale. La Liturgia” ci affianca “ in questo cammino, facendoci rivivere le vicende storiche che hanno preceduto questo evento. E’ scontato che bisogna partire dal momento in cui l’angelo, recatosi nella casetta di Maria, a Nazaret, comunica a Lei il piano del Signore e chiede il suo assenso. Abbiamo detto che l’inizio è il momento della Annunciazione di Maria. Non è superfluo, però, ricordare, che già il profeta Isaia, sette secoli prima, aveva previsto quello che si sta avverando ora: “ Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele, che vuol dire, “Dio con noi”. Puntuale scatta il tempo previsto e l’angelo ”porta l’annuncio”-invito, a Maria. Nella pagina del vangelo di questa quarta domenica Matteo, ci illustra “come avvenne la nascita di Gesù”. che non è, però, la narrazione del “fatto” avvenuto, ma la precisazione del percorso che conduce al “fatto”.nascita, che sarà dettagliatamente descritto da S. Luca. La pagina è fortemente impregnata da un pathos silente, vissuto dai due protagonisti della vicenda, che più opportunamente dobbiamo chiamare”mistero”: il mistero della nascita di Gesù”. E il mistero vive nella palpitazione trepida e fiduciosa del cuore di Maria e di Giuseppe. Ella ha già concepito il figlio suo Gesù, e solamente Lei ha la conoscenza vera della “sua origine”, per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che constata i segni della maternità, entra in conflitto con se stesso . Conosce la santità della sua sposa e non ha alcun dubbio della sua “intemerata virtù”; e però l’aspetto esteriore è innegabile, e non trova soluzione migliore che quella di rimandare silenziosamente Maria … a casa sua. . Ma a vegliare sul “mistero”che deve “ attualizzarsi” c’è il Signore,che manda ancora l’angelo. A Maria aveva detto : non temere, perché hai trovato grazia presso Dio”. Ora a Giuseppe dice : non temere di prendere con te Maria. E Giuseppe prese con sé la sua sposa. E tutto questo avvenne, non solo per sciogliere “un dramma interiore” che mordeva l’animo di Maria e di Giuseppe, ma per garantire al futuro bambino la sua piena e onesta umanità, ma anche per inserirlo, attraverso la paternità di Giuseppe, nella discendenza di Davide, con tutti i diritti di successione ( Egli avrà “il trono di Davide e il suo regno non avrà fine”) e viene inserito, legittimamente, nella genealogia che lo fa figlio di Davide.
Come avevano annunciato i profeti. Nella pagine del Vangelo di oggi, troviamo affermazioni di primaria importanza: la verginità di Maria, la divinità di Gesù, figlio di Dio, la paternità legale di Giuseppe, il titolo “discendente” di Davide, che lo accredita presso il suo popolo. Gesù ha tutti i connotati per essere riconosciuto come il Messia, atteso da tutto l’Israele e da tutta l’umanità.