TRONO PREZIOSO ANCHE SE DI LEGNO ! Questa domenica , che è l’ultima dell’Anno Liturgico, ha una “ personalità” specifica e solenne; è il giorno in cui celebriamo Gesù Cristo come Re. Dopo averlo accompagnato nelle vicende della sua esistenza terrena, ora ne celebriamo la gloriosa vita, dopo il trionfo della resurrezione, in cielo. Per tutto quello che ha fatto è abbastanza giustificato il titolo che ne esprime il ruolo privilegiato ed eccezionale, che manifesta la sua grandezza, “ la sua regalità”. Ed ecco la festa della Solennità di Cristo Re dell’Universo. E’ diffuso il nome, ma meno compreso il significato. Forse è difficile penetrare in fondo la categoria “della regalità”, specialmente se riferita a Dio e a Gesù Cristo.. Ma la Scrittura abbonda nel chiamare Dio come Re, e crediamo che l’origine della Regalità di Cristo si rapporta a quella di Dio . Cioè Gesù è partecipe della “Signoria”, della Regalità di Dio. E non dovremmo avere difficoltà a pensare che Dio, Re, ( che indica il primato ) che lo qualifica dominatore, è artefice, cioè creatore dell’universo. Splendida l’affermazione del Salmo: “O Signore nostro Dio quanto è grande il tuo nome su terra …. Sopra i cieli si innalza la tua magnificenza”. Ma è anche altamente significativo che la Scrittura effettui un passaggio, forse ardito, e certamente importante per indicare il suo rapporto con gli uomini, quando lo chiama Re e Pastore. Quasi a volerlo sentire più vicino al popolo che Egli guida e difende e protegge. “ Tu Pastore d’Israele ascolta… “ Il Signore è il mio Pastore “… E S. Paolo, rispondendo alla domanda : perché Gesù è Re, ci dice, “ Egli è l’immagine del Dio invisibile. E Gesù conferma : “ Io sono il buon Pastore”. Allora, anche se non comprendiamo appieno il significato del suo “ essere Re” comprendiamo che la sua regalità non è esibizione di prestigio, di vanità effimera, o affermazione trionfalistica mondana, ma è “ esibizione di servizio”; eppure in lui sono state create tutte le cose… e tutto sussiste in Lui. Egli è il capo della Chiesa, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti. Dio ha voluto che il Lui fosse ogni pienezza, di potenza, di santità, di misericordia, e la capacità di riconciliare in sé tutte le cose. E sopratutto , ha riconciliato il mondo al Padre con il suo sangue. Possiamo dire, con tutta sicurezza, che è davvero “ il Primo “ che ha il ”Primato “ che ha “ il Dominio”, che ha meritato il titolo, offrendo la sua vita in espiazione dei peccati dell’umanità. Ha testimoniato l’Amore, che è
“ il carisma” .essenziale della sua regalità. Lo ha insegnato con le parole, lo ha confermato con l’esempio. Ha trionfato sul potere delle tenebre; ha vinto la morte con la risurrezione, sedendo sul trono che fu la sua croce: “ Regnavit a ligno Deus “ ( Dio ha regnato stando sul legno “) Pilato aveva scritto sul cartello da apporre sopra il suo capo, sulla croce, J. N. R. J. , Gesù Nazareno Re dei Giudei; ma la scritta assume una valenza ancora più profonda ed estesa, e la Chiesa lo proclama ed esalta : Gesù Cristo Re dei Giudei e … dell’universo.
Don Salvatore Callari