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Stagione teatrale comunale, Patrizia Giugno: “Si torna a parlare di Cultura”

Redazione

Stagione teatrale comunale, Patrizia Giugno: “Si torna a parlare di Cultura”

Mar, 29/11/2016 - 10:13

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1552_10200898429257246_1291883641_nCALTANISSETTA – Non cessa di essere animato argomento la stagione teatrale del Comune la cui direzione è stata affidata al Maestro Moni Ovadia. Sull’argomento è intervenuta Patrizia Giugno, consigliere comunale del Polo Civico, che ha affidato ad una nota stampa le sue riflessioni sulla vicenda.

Si torna a parlare della discussa stagione teatrale nissena. In merito a questa vicenda vorrei esprimere la mia opinione sia in quanto Consigliera comunale del Polo Civico che in quanto componente della V Commissione consiliare. Affidare per la seconda volta la stagione teatrale a Moni Ovadia ha generato molte critiche da parte di diverse forze politiche e non, in alcuni casi strumentali e in altri casi frutto di poca informazione. Premetto la mia opinione: la scelta dell’Amministrazione rappresenta per la cultura e il teatro nisseno un importante momento di riconsiderazione delle politiche culturali che in una città capoluogo di provincia, nel terzo millennio, devono poter consentire al pubblico di accedere a momenti di riflessione critica e di bellezza artistica all’interno di un circuito regionale e nazionale. Vorrei passare brevemente in considerazione alcuni punti sollevati da chi osteggia la scelta già proposta lo scorso anno.

  • Sul perché Moni Ovadia e non un altro artista non dirò nulla: troppo importanti e riconosciuti sono il nome e la fama, perché la nostra città non debba sentirsi orgogliosa di associare il nome del Teatro Comunale Regina Margherita ad Ovadia. Vale la pena sottolineare ancora una volta che la direzione artistica viene fornita a titolo gratuito e che a Ovadia vengono riconosciuti soltanto i rimborsi spese.
  • Sulla quantificazione eccessiva della spesa, val la pena di fornire un dato. Quando l’Amministrazione comunale investe nella Settimana Santa, nel contributo ad una manifestazione, nell’organizzazione di una mostra, nelle spese di un festival, non introita nulla. Le spese sono a fondo perduto ed è giusto che sia così: la cultura va sostenuta affinché i cittadini possano fruire di proposte artistiche e di intrattenimento che valorizzino importanti momenti di socializzazione. Giusto la stagione teatrale, però, è un investimento che in parte ritorna attraverso lo sbigliettamento, tanto che, almeno per lo scorso anno, più di un terzo dell’impegno di spesa è ritornato nelle casse comunali. E questo non succedeva da diversi anni, anzi forse da mai.
  • Relativamente alla valorizzazione delle maestranze locali va considerato che sino all’inizio di questa amministrazione il teatro era aperto a saggi di danza, manifestazioni istituzionali, rappresentazioni scolastiche. Dopo la stagione di Pamela Villoresi e di Emma Dante (anche loro all’epoca assai contestate e discusse), il teatro comunale ha ritrovato la sua vocazione. Ciò senza escludere affatto la competenza e la professionalità di chi in questi anni ha costruito realtà teatrali locali, tanto che compagnie stabili hanno avuto ed avranno la possibilità di svolgere le proprie proposte, rivolgendosi ciascuno al proprio pubblico. Proprio la presenza di Ovadia ha, viceversa, incoraggiato un sano risveglio, tanto che quest’anno si svolgeranno ben tre stagioni teatrali: una diversità di offerta che finalmente ci mette in pole position in questo settore.

In ogni caso l’Amministrazione non fa operazioni finanziarie, di sola ragioneria o di lucro, ma tende a incentivare la famigerata centralità di Caltanissetta di cui tutti parlano e che proprio questa operazione mira a far emergere, grazie ad un progetto più vasto, di rete del centro Sicilia, rete che vede il coinvolgimento dei teatri di Enna e Agrigento. Quali sono i frutti già evidenti di questo percorso coraggioso e su cui perseverare?

Primo: l’attenzione sul teatro, luogo di cittadinanza, pensiero e libertà, che da anni la città non aveva più. Ciò consentirà di ampliare il pubblico e di potere fare scelte relative a “generi” diversi. Si consideri che il cartellone, sia questo che lo scorso anno, offre teatro classico, musica, monologhi. Secondo: già quest’estate la nostra città è stata presente per la prima volta al Festival internazionale dei Due Mondi di Spoleto, grazie al “Casellante” di Andrea Camilleri. Altrettanto accadrà durante questo anno 2017, grazie alla circuitazione nazionale dello spettacolo. Terzo: la possibilità per i giovani artisti locali di entrare in contatto con un Maestro riconosciuto del teatro contemporaneo. E’ quanto avvenuto ad Aldo Rapè, il cui spettacolo dedicato alla figura di Sandro Pertini, prodotto da Moni Ovadia, avrà il patrocinio della Camera dei Deputati. Quarto: tornare a parlare di cultura, anche in maniera accesa. Purché ragionata.

Patrizia Giugno, Consigliere Comunale del Polo Civico – Cives 3.0

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