CALTANISSETTA – Si è concluso ieri pomeriggio, giovedì 10 novembre, il Convegno “L’adolescenza e i rischi dei nuovi media”, realizzato nell’ambito del Salus Festival , che ha affrontato il tema dell’adolescenza in relazione all’uso dei nuovi media, con la moderazione di Eleonora Indorato, pedagogista clinico e counsellor.
L’adolescente ha bisogno di esplorare <<l’ambiente fisico, le emozioni, le relazioni>> ma impossibile esplorare senza correre il rischio. così introduce Gloriana Rangone, psicologa e psicoterapeuta del Centro di Terapia dell’Adolescenza di Milano, stimolando la riflessione al come e con quale “attrezzatura” arriva l’adolescente dall’infanzia. Le figure genitoriali che hanno sostenuto la crescita e la capacità di proteggersi durante l’adolescenza dovrebbero restare << presenti sullo sfondo, pronti a riattivarsi in caso di particolare pericolo e bisogno>>. Elisa Magnolo, del settore minori nuovi media di Save the Children, ha enfatizzato come le tecnologie contribuiscono a soddisfare i bisogni dell’adolescente: creatività, apprendimento, conoscenza, comunicazione, socializzazione, sessualità, ecc. ma che nella rete l’assenza di confini spazio-temporali può esporre a dei rischi nella quale l’adulto caregiver non sempre interviene con una mediazione efficace ed opportuna. Il gap generazionale tra “nativi digitali” e “immigrati digitali” non favorisce gli interventi di prevenzione dei rischi pertanto è importante per tutte le agenzie educative avere le competenze adeguate e strumenti di tutela.
Anche Gloria Soavi, psicologa, psicoterapeuta Presidente Cismai e referente scientifico dell’evento, ha inquadrato i profili delle vittime dell’abuso on line e l’effetto amplificatorio della rete. Per i “ragazzi al tempo del web” come gli adolescenti pre-web hanno le stesse insicurezze, scarsa competenza emozionale, paura di essere diversi, curiosità sessuale, tutti aspetti che li rendono vulnerabili e in cui si insinuano gli adescatori. Il Cismai ha creato una commissione di studio per definire azioni di prevenzione sempre più efficaci.
Marcello La Bella, Vice Questore Polizia Postale e delle comunicazioni di Catania, in riferimento le diverse attività di controllo, prevenzione e formazione formatori ha denunciato l’incompetenza di molti di fronte alla conoscenza di abusi, <<che cosa faccio se trovo un’immagine di un minore pornografica? Spesso non si è attrezzati per agire in prima battuta. Nasce per questo il progetto Dicam che fornisce le procedure operative per la tutela delle vittime minorenni di abuso sessuale on line che tutti dovrebbero conoscere>>.
Gabriella Tomai, Magistrato minorile, sulla scorta della sua esperienza professionale al tribunale dei minorenni ha ampliato il dibattito sull’importanza delle politiche sociali sul territorio e sul concetto di corresponsabilità rispetto ai quali bisogna confrontarsi.
Per i temi di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyber bullismo, invece, Ersilia Menesini, dell’Università di Firenze e Salvatore Benfante Picogna, dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Caltanissetta, hanno presentato i programmi KIVA e NO TRA. Attraverso strutturate azioni universali e specifiche i programmi si sono dimostrati capaci di ridurre sensibilmente i fenomeni del bullismo, del cyber bullismo e della cyber vittimizzazione.
Infine Antonia Ciampi ha emozionato con l’arte, territorio straordinario e sensibile, strumento di espressione della propria unicità che contrasta le spinte all’omologazione. Come nelle fiabe di Maria Lai, tenendo per Mano il sole o tenendo per mano l’ombra, l’arte prende per mano e mette insieme il visibile e l’invisibile.