Ultimamente l’Italia è stata colpita da terremoti, l’ultimo quello che ha travolto il centro della penisola lo scorso 24 agosto dalle conseguenze disastrose; si è così aperto un dibattito volto alla ricerca di materiali alternativi ai classici mattoni e cemento, per la costruzione di edifici antisismici. La risposta è stata il legno, che ha sollevato non poche perplessità riguardanti in modo particolare la sua durata e il pericolo di deterioramento nel tempo.
Ebbene questi dubbi sono stati ampliamente smentiti, pare infatti che nell’architettura futura sia proprio il legno il vero protagonista. A tal proposito un team di Stoccolma dello studio Anders Berensson Architects lavora ad un ambizioso progetto: costruire un palazzo interamente in legno lamellare incrociato, alto ben 40 piani ossia 133 metri, la più alta costruzione a Stoccolma.
L’edificio si chiamerà ‘Tratoppen‘ (‘Cima dell’albero’ in svedese) ed è stato commissionato dal Partito politico di Centro svedese. dovrebbe sorgere nel bel mezzo di Stoccolma, per la precisione sopra il grande parcheggio pubblico per auto Parkaden costruito negli anni ’60 e situato proprio in centro città. L’edificio non andrebbe in alcun modo a deturpare la facciata della struttura sottostante collocandosi a circa 6 metri.
Progetto ambizioso questo ma, non mancano dei precedenti: ad oggi infatti l’edificio più alto si trova in Norvegia, 14 appartamenti costruiti nel cuore della cittadina di Bergen. Ancora l’University of British Columbia in Canada inaugurerà una residenza per studenti di 18 piani totalmente in legno.
Il legno sta vivendo una seconda giovinezza come materiale da costruzione: le sue proprietà fisiche unite alle moderne tecnologie stanno solleticando la fantasia di architetti e ingegneri che in ogni angolo del mondo si stanno sbizzarrendo nella realizzazione di edifici di notevoli dimensioni. Non mancano poi le lavorazioni ibride, in cui il legno e il cemento vengono utilizzati insieme: un sottile strato di cemento rinforzato sopra un pavimento di legno ne aumenta di parecchie volte la resistenza, come numerosi test in laboratorio hanno dimostrato.
Insomma pare proprio un paradosso che in un’epoca come questa dalle incessanti ricerche dei più svariati materiali vi sia un ritorno all’origine.