L’aumento dei matrimoni sembra proseguire e rafforzarsi anche nel 2016. I dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno 2016 mostrano 3.645 celebrazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2015. La ripresa della nuzialità è diffusa su tutto il territorio. Gli incrementi maggiori si sono registrati in Piemonte (+8,1%) e in Sicilia (+6,4%). In controtendenza, il Molise, la Puglia e l’Umbria: in queste regioni, infatti, le nozze continuano a diminuire.
Istat registra anche un aumento anche delle prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana: 144.819 celebrazioni nel 2015 (circa 2.000 in più del 2014), mentre dal 2008 al 2014 erano diminuite di oltre 40.000 (il 76% del calo complessivo delle nozze osservato nello stesso periodo). L’Istituto di statistica, pur evidenziando che la primo-nuzialità è un indicatore di rilievo per lo studio dei comportamenti di formazione delle famiglie, sottolinea tuttavia come un solo anno di osservazione e l’entità contenuta dell’aumento registrato nel 2015 non consentono di parlare di ripresa. La diminuzione dei primi matrimoni è in atto da oltre quarant’anni e la sua accelerazione negli anni più recenti è dovuta, in parte, ad un “effetto struttura”, legato al cambiamento nella composizione della popolazione per età.
La prolungata diminuzione delle nascite, che dalla metà degli anni Settanta e per oltre 30 anni ha interessato l’Italia, ha infatti determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età in cui i primi matrimoni sono più frequenti, quella tra 16 e 34 anni. Nel 2015 i giovani di cittadinanza italiana 16-34enni sono circa 10 milioni e 500.000, oltre 1 milione e 500.000 in meno rispetto al 2008. Questi effetti strutturali continueranno in futuro – spiega Istat – ad agire nella direzione della contrazione del livello della nuzialità. Allo stesso tempo cresce ulteriormente l’età degli sposi alle prime nozze: gli sposi celibi hanno in media 35 anni e le spose nubili 32 (entrambi quasi due anni in più rispetto al 2008). Questi dati suggeriscono che il lieve aumento della primo-nuzialità del 2015 sia in parte attribuibile al “recupero” di parte della consistente posticipazione delle nozze messa in atto negli ultimi anni, forse anche condizionata dal prolungarsi della crisi economica. (Fonte ansa.it)