CALTANISSETTA – A margine della proposta di delibera sulla stabilizzazione ed assunzione del personale al Comune, c’è anche la parziale soluzione dei lavoratori ex Asu ( attività socialmente utile) e Puc ( progetti utilità collettiva) complessivamente 137 dipendenti, attualmente in servizio con 32 ore settimanali che con il prossimo anno, dopo la pubblicazione dei bandi di gara, passeranno a 34 ore settimanali “ ed entro il 2018 – come rileva l’assessore al Personale Felice Dierna – saranno equiparati con tutti gli altri lavoratori del comune, a 36 ore settimanali”. Si chiude così una vecchia diatriba penalizzante per questi comunali per restare tali, con la sicurezza del posto di lavoro quindi, si sono a suo tempo declassanti nonostante qualcuno tra loro al momento della stabilizzazione rivestiva una qualifica nettamente superiore. Due volte penalizzati dunque: prima con il declassamento delle mansioni e poi con il limitato numero di ore settimanali. Adesso anche per questi lavoratori si apre la strada delle 36 ore come tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. La proposta di delibera sul personale, di recente approvata dalla giunta, prevede anche il reclutamento di due giornalisti, con la qualifica di redattore ordinario, da destinare all’ufficio stampa del comune di cui uno da assumere tramite concorso ed il secondo tra il personale interno. Anche qui ci sarebbe una parentesi da aprire che riguarda un contenzioso vigente tra l’amministrazione ed un giornalista, Pier Paolo Olivo, che nonostante l’attività certificata, svolta da anni in questa direzione, l’amministrazione si ostina a non volergli riconoscere la qualifica di giornalista, tanto che il braccio di ferro è sfociato in un contenzioso tra Comune ed Inpg (l’istituto di previdenza dei giornalisti) che reclama da parte del comune il versamento dei contributi previdenziali.Una vertenza che, ad oggi, si è risolta con la condanna del comune che ha appellato la sentenza.Una vicenda destinata comunque a proseguire a suon di carta bollata che a lume di naso dovrebbe concludersi con la definitiva messa in mora del comune.
Salvatore Mingoia