CALTANISSETTA – L’ambulanza che percorre corso Vittorio Emanuele a marcia indietro durante un intervento è un caso, per certi versi paradossale, che s’innesta sull’annosa problematica della riapertura al traffico del Centro Storico.
Auto in colonna che con evidenti pericoli per tutti, percorrono in retromarcia la stretta arteria stradale centrale nissena: un caos viario che fortunatamente in quest’occasione non ha causato danni a nessuno. Ma è evidente che un problema c’è e va affrontato in tempi brevissimi.
La Ztl è stata osteggiata fortemente da parte dei commercianti e da alcuni residenti: sicuramente hanno le loro ragioni. Inutile nascondere che i risultati sperati da parte dell’Amministrazione, in termini di presenze dei cittadini in questa parte della città al centro del nostro argomentare, non si sono visti. Molteplici sarebbero le cause da analizzare partendo dal presupposto che questa è una situazione che probabilmente non ha soluzioni definitive, che nessuno possiede la bacchetta magica: si possono soltanto offrire spunti di riflessione.
Sicuramente uno degli elementi è rappresentato dalla connaturata abitudine, quasi un cromosoma aggiuntivo del dna nisseno, di recarsi in centro con l’auto. Un’abitudine che i nisseni hanno coltivato per anni e che è entrata a far parte del modo di pensare. E’ anche vero che in talune occasioni, alcune manifestazioni, hanno riempito con migliaia di persone la piazza, ma sono stati casi sporadici: la quotidianità disegna vie solitamente poco frequentate dai pedoni. Possono eventi, anche in maniera continuativa, cambiare una mentalità?
Altra considerazione, accresciuta progressivamente negli ultimi anni dai mutati quadri geo-politici, è una maggiore presenza di cittadini stranieri nei quartieri storici del centro. Per alcuni questo è sembrato collegarsi ad un’aumentata pericolosità sociale di quelle zone; non esiste un collegamento reale, attuale o determinabile, ma spesso un’opinione o una sensazione, contano più di un dato reale.
Poi non si può non sottolineare la mancanza di adeguati arredi urbani e la carenza di luminosità. L’Amministrazione su questo sta lavorando, ma gli arredi saranno in grado di schiodare i nisseni dal sedile dell’auto?
Non pretendiamo di aver affrontato tutti gli argomenti che possono incidere su questa delicata materia e sulle conseguenti decisioni da adottare dall’Amministrazione. Ripartiamo dall’inizio, dall’ambulanza che presta servizio a sirene spiegate, costretta ad arretrare in retromarcia. Forse una metafora della nostra città, forse per andare avanti, dobbiamo tornare indietro, riconsegnare il centro alle auto.
Unica certezza, servono decisioni “definitive” rapide. Non è facile, ma è diventato indispensabile.